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lunedì 30 maggio 2011

ASPARAGI GRATINATI CON PANCETTA E provolone

 

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Miei cari estimatori, quest’ oggi un piatto piuttosto versatile e veloce da preparare, ma non per questo meno gustoso. L’ ho classificato come contorno o come piatto unico; potete farne l’ uso che preferite. Anche colazione o spuntino pomeridiano non starebbe male, adesso che ci penso….E mentre rimugino su questa esilarante scoperta, beccatevi le formazioni in campo:

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente contorno a cui abbinare del pesce o una carne leggera:
- 2 mazzi di Asparagi (circa 20-24)
- 8 fette di Pancetta fresca
- 1 fetta di Provolone a cubetti (100 g)
- una manciata di Pangrattato
- 1 spicchio d' Aglio
- una manciata di Prezzemolo tritato
- una generosa manciata di Pecorino grattugiato
- Sale, Pepe Nero macinato
- un filo d' Olio extra vergine d' Oliva

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Miei prodi, procedete per prima cosa a pelare gli asparagi come da fotografia: con un pelapatate eliminate la buccia esterna lasciando scoperta la parte piu’ tenera del gambo. Siate piu’ conservativi nella parte alta e dateje dentro alla base dell’ ortaggio, dove il gambo si fa piu’ coriaceo. Bene. Sciacquate i vostri asparagi e sbollentateli 5 minuti in acqua leggermente salata.

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Quando li tirerete fuori dovrebbero avere pressapoco questa faccia: ancora elastici ma non coriacei. A questo punto raggruppateli in mazzetti da 3 e avvolgeteli a spirale con una fetta di pancetta. Glaaab. Preparate una teglia da forno, ungetela e adagiatevi i mazzetti impancettati.

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Tagliuzzate un paio di asparagi e disponete i tocchetti ottenuti sopra i mazzetti. A questo punto, il tocco finale: aggiungete il provolone a pezzetti, pangrattato, pecorino, aglio tritato e prezzemolo e terminate con un filino d’ olio.

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Sluuurp ! A questo punto non vi resta che infornare la vostra bella teglia a 200 gradi per 10-15 minuti, finche’ non si sara’ formata un’ irresistibile gratinatura attorno ai vostri mazzetti di asparagi. Questa versione si presta discretamente ad essere un piatto unico (se abbondante ed accompagnata con del pane), ma puo’ anche fungere da contorno se siete parsimoniosi con bacon e formaggio (che follia !). Servite e mangiatene tutti !!

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sabato 28 maggio 2011

BRACIOLINE DI COPPA E COSTINE CARAMELLATE ALLE CINQUE SPEZIE CINESI

 

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Signore e signori, quest’ oggi vi presento un cult, una leggenda senza uguali. Sto parlando delle fantomatiche e inarrivabili costine caramellate cinesi. Glaab. Solo a rivedere la foto in alto mi si annoda lo stomaco per la fame…con le ultime energie prima di entrare in una crisi d’ astinenza da costine cinesi, vi descrivo come realizzare questo piatto cosmico, facendo, come di consueto, entrare le nostre formazioni in campo:

dosi per 4 persone, considerando che, come le ciliegie, una dozzina tira l' altra:
- 24 Costine di maiale (lo so, sono poche...) e un pezzo di Coppa da 500 g
- 2 spicchi d' Aglio
- 1 cucchiaino di Sale
- 1 pezzetto di Zenzero (diciamo 4-5 cm)
- 2 cucchiai di Salsa di Soia Scura
- 2 cucchiai di Miele
- 1 cucchiaio di Vino di Riso Cinese
- 1 cucchiaio di Salsa Hoisin
- mezzo cucchiaino di 5 Spezie Cinesi (potete fare voi la miscela: procuratevi Anice Stellato,  Cannella, Chiodi di Garofano, Pepe del Sichuan, Semi di Finocchio)

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Se, come il sottoscritto, avete avuto problemi a reperire le 5 Spezie Cinesi, procuratevi le singole spezie sopra indicate e ben rappresentate in questa foto del mio mitico pestello. Maciullatele senza pieta’ fino a farne una polvere aromatica che risvegliera’ i morti, ve lo garantisco. Per le porzioni regolatevi voi, ma io suggerisco un cucchiaino di pepe del Sichuan, uno di semi di finocchio, mezzo di chiodi garofano, 2-3 bastoncini di cannella e 3-4 baccelli di anice stellato.

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Bene, siamo a meta’ dell’ opera. Lavate il pestello ora, asciugatelo e pestellate gli spicchi d’ aglio con il sale (puo’ essere sia grosso che fino, non importa).  In un recipiente mischiate sapientemente tutti gli ingredienti: aglio e sale pestati, zenzero tritato finissimo, salsa di soia, salsa hoisin, miele, vino di riso e la miscela di spezie. Tagliate la coppa in bracioline alte 1 cm e mescolatele con le costine nella marinatura, come da foto:

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Coprite bene la carne con la marinatura, coprite con pellicola e mettete in frigo per una notte. Lo so, e’ la parte piu’ difficile, avete tutto il mio appoggio. Ma dovete fare questo sforzo; il giorno dopo il tutto sara’ ancora piu’ memorabile, garantito.

Il giorno seguente, ormai in preda a spasmi incontrollabili, aprite il frigo e saggiate le ventate aromatiche a pieni polmoni. Ottimo. Ora scaldate il forno a 200 gradi. Preparate una teglia piena d’ acqua calda e sistematela nel forno, al piano inferiore. In alto, quando il forno avra’ raggiunto la temperatura di 200 gradi, stendete delicatamente la carne marinata su una griglia e mettetela a cuocere. Ogni 1o minuti togliete la griglia, rigirate la carne e spennellatela costantemente con la marinata avanzata. In 30-40 minuti dovrebbe essere cotta a puntino; lasciate che la marinatura crei un caramello abbustolito intorno alla carne. Glaaaab, non ce la faccio piu’, devo andare a nutrirmi… Servitele ardenti accompagnate da riso bianco e verdure saltate. Mangiate e godetene tutti alla mia salute !

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sabato 21 maggio 2011

GARGANELLI AL RAGU’ DI VITELLO CON UVETTE E PINOLI

 

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Cari golosoni, il piatto di quest’ oggi e’ piuttosto particolare e sono sicuro che vi lascera’ a bocca aperta, affinche’ possiate mangiarne ancora e ancora e ancora. L’ ho riscoperto in uno dei miei mille libri e devo dire che e’ assolutamente all’ altezza dei palati piu’ esigenti; originale, relativamente a buon prezzo e goloso, questi tenaci garganelli si prestano a qualsiasi evenienza. Ecco lo sapevo, faaameeee ! Va beh dai, pensiamo ad elencare le formazioni in campo … che e’ meglio:

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto rinforzato a cui associare al massimo un antipastino leggero e un dessert:
- 400 g di Garganelli
- 350 g di Polpa di Vitello tritata
- 1 Carota
- 1 gambo di Sedano
- 1 Cipolla
- 1 tazzina di Marsala
- 40 g di Uva Passa
- 30 g di Pinoli
- 70 g di Burro
- Olio Extra-vergine d'Oliva
- un mazzetto di Maggiorana o Finocchietto selvatico
- Peperoncino
- Sale

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Carissimi, questo piatto non ve lo scorderete facilmente, uomini/donne avvisati, mezzi salvati: per prima cosa rosolate nel burro il soffritto in bella vista della foto in alto. Fatelo rosolare bene finche’ i suoi olezzi si saranno sparsi per tutta la campagna. Indi (mi mancavi vecchio mio) aggiungete la carne trita e continuate a rosolare a fuoco vivo, sfumando con il Marsala. Se necessario (se il soffritto si sta seccando troppo o si attacca), aggiungete una mestolata d’ acqua.

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Fate cuocere il soffritto per 20-30 minuti abbassando il fuoco dopo che avrete versato il Marsala e sfumato. A parte, mettete a mollo l’ uvetta in acqua fredda per qualche minuto per farla rinvenire dal suo sonno profondo. Lavate, asciugate e triturate la maggiorana/finocchietto e aggiungetela al ragu’ con le uvette triturate. Aggiustate di sale e peperoncino e continuate imperterriti a cuocere per altri 10 minuti. A questo punto cuocete i garganelli, scolateli e conditeli con il ragu’ di vitello, spolverizzando ancora con qualche fogliolina aromatica e condendo con i pinoli. Glaaab !Saltate la pasta per 1 minuto in una padella per far si’ che il condimento si amalgami (che paroloni oggi…) bene. Madonna santa sto svenendo solo a scrivere queste cose…. Servite e godetene tutti come di consueto …

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sabato 14 maggio 2011

CIOCCOLATA CALDA AL GIANDUIA

 

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Carissimi, chi di noi sentendo la parola ‘cioccolata calda’ non è riportato con la mente a un’ epoca in cui non esistevano preoccupazioni, non esistevano problemi, tutto era più bello e divertente e ogni cosa aveva un sapore molto più vero ? Beh, che ci crediate o no, questo è ancora l’ effetto che mi fa bere una cioccolata calda bella densa e ricca, meglio se preparata artigianalmente, e meglio ancora se davanti a un caminetto d’ inverno. Eh, i sapori di una volta ! Impareggiabili ! E con un sospiro nostalgico andiamo a vedere come preparare questa ghiottoneria senza precedenti. Che entrino in campo le formazioni !!  

dosi per 2 cioccolate, considerandolo un dessert piuttosto mattonellico, perfino per il sottoscritto:
- 75 g di Gianduiotti (glaaab!) a pezzetti
- 1 cucchiaino di Zucchero (potete anche evitarlo visto che i Gianduiotti sono gia' zuccherati)
- mezza bustina di Vanillina per dolci
- 30 cl di Latte fresco
- 15 cl di Panna liquida
- per decorare: ciuffetti di Panna Montata e scaglie di Cioccolato/Gianduiotto

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Cari fanatici della cioccolata, procedete come indicato: fate sciogliere i gianduiotti a bagno maria in una casseruolina. Versate lentamente il latte e cominciate a mescolare, quindi il resto degli ingredienti, sempre mantenendo la cioccolata cremosa ed evitando i grumi. A parte frustate la panna (povera !) e create qualche ciuffo di panna montata, adagiandolo dolcemente sulla superficie lasciva della cioccolata. Terminate di decorare con scaglie di cioccolato e servite bollente. Glaaab …… fatemi sapere poi se e’ stata di vostro gradimento. Godete e mangiatene tutti come sempre !

domenica 13 febbraio 2011

INVOLTINI PRIMAVERA AL POLLO, FUNGHI E GERMOGLI DI BAMBU’

  IMG_1054 Eh sì miei signori, a dispetto del nome, i famigerati involtini primavera funzionano anche nella stagione invernale. Sono un ottimo companatico scambiando due chiacchiere con degli amici davanti a un buon cocktail, prima di buttarsi nel vivo di una cena coi fiocchi. Non spaventatevi se per 2 persone vi finiscono gli involtini e voi avevate seguito le dosi per farne 48; questo è assolutamente normale, altro che ciliegie … con gli involtini primavera ognuno ne tira altri 16 !! Andiamo ad elencare la formazione in campo:

dosi per 24 involtini, più o meno la mia merenda quotidiana ...
- 24 fogli di Carta di Riso, altrimenti nota come Pasta per Involtini Primavera (si trova sia fresca che surgelata in negozi asiatici)
- 3 Funghi Cinesi secchi
- 150 g di Petto di Pollo a listarelle
- 2 Cipollotti tritati
- 4 Germogli di Bambù tritati
- 150 g di Germogli di Soia
- 1/2 Peperone Rosso
- 1 cucchiaio di Salsa di Soia
- 1/2 cucchiaino di Zucchero
- Olio per friggere

Dunque signori. Cominciamo con il ripieno. Mettete a mollo i funghi cinesi secchi in acqua bollente per 5 minuti finche’ si saranno ammorbiditi. Eliminate il gambo duro e tritateli a listarelle. Tritate anche il pollo, i cipollotti, il peperone e i germogli di bambù e saltate il tutto in padella con qualche cucchiaio d’ olio, finche’ il pollo non sarà bianco. Alla fine aggiungete i germogli di soia, la salsa di soia e lo zucchero, cuocete qualche altro minuto e togliete dal fuoco. A questo punto dovreste già sentire vampate ammalianti giungere alle vostre narici; voi non vi distraete che ora arriva la parte più delicata. Mettete su un ripiano da lavoro un foglio di pasta, con un vertice rivolto verso di voi. Seguite le fotografie di seguito per aiutarvi un poco. Mettete 2 cucchiaini di ripieno vicino al vertice del quadrato di pasta, ripiegate i due vertici laterali verso l’ interno e ripiegate anche il vertice in basso verso l’ interno, tipo busta delle lettere.

IMG_0788 IMG_0790 IMG_0791Quindi arrotolate l’ involtino su se stesso, a dargli la caratteristica forma a involtino per l’ appunto, come da fotografia. A questo punto, se tutto è andato liscio, dovreste avere la cucina invasa di piccoli salsicciotti colorati che vi squadrano con ardore di essere fritti. E voi non vedete l’ ora di farlo, naturalmente ! Un paio di accorgimenti importanti: queste son cose che i libri non ti insegnano….sono il frutto di centinaia e centinaia di involtini alle spalle. Un vero e proprio patrimonio dell’ umanità. Accorgimento numero uno: il ripieno deve essere quanto più possibile asciutto. Fate addensare bene la salsa nella parte finale della cottura. Accorgimento numero due: sarebbe meglio riempire un involtino per volta e friggerlo direttamente. In questo modo si evita che la pasta si inumidisca eccessivamente, finendo per rompersi durante la frittura. Se avete seguito questi due accorgimenti potete passare a friggere delicatamente gli involtini nell’ olio bollente. Una volta terminato, accompagnateli con salsa chili dolce o con salsa satay (no, ancora non ve lo dico cos’ è, lo scopriremo nella prossima puntata) e servitene e godetene tutti !

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PATATE AL CURRY CON POMODORI

 

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Miei cari, non mi capita spessissimo di cucinare piatti prettamente vegetariani, quindi vi segnalo la ricetta di oggi affinché non vi sfugga qualora abbiate in mente un contorno gustoso, salutare e, per l’ appunto, privo di carni. Senza perdersi in chiacchiere, andiamo ad elencare subito la formazione in campo:

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente contorno:
- 4 Patate grandi
- 2 Cipollotti
- 2 Spicchi d' Aglio
- 1 cm di Zenzero
- 1 Peperoncino Verde piccante
- 2 cucchiai di Burro
- 4 Pomodori di medie dimensioni
- 1 Bastoncino di Cannella
- mezzo cucchiaino di Semi di Senape
- 1 cucchiaio di Garam Masala (miscela di spezie indiana reperibile nei negozi specializzati)
- 1 Baccello di Cardamomo aperto
- mezza tazza di Panna da cucina
- Succo di Limone

Per prima cosa, carissimi, pelate le patate e bollitele in acqua leggermente salata. Nel vostro pestello di fiducia pestellate a dovere i cipollotti tritati, il peperoncino (privatelo dei semi per rendere più indulgente il vostro curry di patate), l’ aglio e lo zenzero tritati, fino ad ottenere una pasta dall’ aroma pungente. Nel frattempo tagliate i pomodori a cubetti e lasciate scolare la seme e l’ acqua di vegetazione acidula. Fate soffriggere nel burro la pasta precedentemente pestellata e aggiungetevi i pomodori e tutte le spezie. Fate soffriggere per qualche minuto e aggiungetevi la panna, abbassando la fiamma. Aggiungete anche le patate a pezzetti e terminate la cottura per altri 3-4 minuti. Ecco, le vostre belle patate al curry sono pronte ! Potete accompagnarle con del riso in bianco, dei naan e, se volete, un secondo a base di manzo o agnello. Sluuurp ! Mangiate e godetene tutti come sempre !

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domenica 6 febbraio 2011

SCALOPPINE DI TACCHINO ALLA PANNA CON FIOCCHI DI NOCI E SCALOGNI

 

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Cari amici, le pause che prendo di tanto in tanto sono necessarie non solo per continuare ad entrare nei pantaloni, ma anche per riassestarsi dopo i cambiamenti in corso. Con oggi infatti la prima ricetta da ‘italiano all’ estero’, essendomi trasferito da pochissimo in Inghilterra. Incrociate le dita per me e vi terrò aggiornati sugli sviluppi. Ma bando alle famosissime ciance (‘zzo saranno poi ?), quest’ oggi affrontiamo un piatto rapido, economico e semplicissimo da preparare, bello ricco come piace a noi :D.  Il gusto delicato del tacchino in questo caso è arricchito dall’ aroma della salvia e dello scalogno, dalla personalità delle noci e con quel tocco vellutato che solo la panna sa offrire. Glaaab ! Ecco lo sapevo, ho appena finito di mangiare e descriverlo mi da nuovamente fame O_o !! Che entrino in campo le formazioni, che è meglio ! 

dosi per 4 persone considerandolo un secondo piatto di tutto rispetto, da accompagnarsi con un primo o un antipasto piuttosto leggeri:
- 600 g di Scaloppine di Fesa di Tacchino
- 4 Scalogni
- 100 g di Noci
- un bicchiere di Vino Bianco
- 60 g di Burro
- qualche foglia di Salvia
- 150-200 ml di Panna da Cucina
- Sale, Pepe Nero in grani

Miei carissimi, per prima cosa pulite e tritate grossolanamente le noci e gli scalogni. Soffriggete entrambi nel burro e aggiungete le foglie di salvia intere. A questo punto appiattite bene le fette di tacchino con un batticarne e aggiungetene poche alla volta nella padella. Rosolatele su entrambi i lati. Dopo qualche minuto sfumate con un po’ di vino bianco e aggiustate di sale e pepe. A questo punto aggiungete la panna e continuate a cuocere per pochi minuti facendola addensare leggermente ma senza farla asciugare. Due o tre minuti dovrebbero essere sufficienti. A questo punto levate dal fuoco e servite nei piatti cospargendo con la salsa di noci e scalogni, decorando con foglie di salvia fresche. Gluuub. Mangiate e godetene tutti come di consueto ! 

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domenica 9 gennaio 2011

ORECCHIE D’ ELEFANTE ALLA MILANESE

 

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Miei cari fungofili accaniti, questa ricetta mi fa sovvenire di quella fase della mia vita in cui ero letteralmente impazzito per i funghi. Non fraintendetemi, lo sono ancora, ma allora mi aveva colto una frenetica voglia di conoscerli più a fondo e mi ero dotato di tutto il necessario per essere un professionista del fungo. Vivendo in centro a Milano non è che si hanno molte possibilità di andare a funghi in città … Eppure, nonostante ciò, il primo giorno dopo aver comprato il mio manuale da fungaiolo, sono andato all’ esplorazione ai Giardini di Porta Venezia O_o !! Non crediate, di funghi ne ho trovati eccome, anche se di dubbia commestibilità … Ma sto divagando … vediamo piuttosto come si prepara questa semplice ghiottoneria ! Che entrino in campo le formazioni !!  

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente antipastone per stomaci coraggiosi:
- 400 g di Funghi Geloni freschi (Pleurotus Ostreatus)
- abbondante Pangrattato
- 2-3 Uova
- abbondante Farina
- Sale, Pepe Nero in grani
- Olio per friggere

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Ragazzi, qui non dobbiamo fare altro che impanare alla vecchia maniera ! Prendete i vostri funghi e NON lavateli sotto acqua corrente, ma strofinateli solo con un panno umido da cucina per non inzupparli. Asciugateli bene e state attenti a non distruggerli. A questo punto, preparate nell’ ordine: una ciotola con la farina, una ciotola con le uova sbattute con sale e pepe e una ciotola con il pangrattato (se volete aromatizzatelo con del prezzemolo tritato). Adesso, con tanta pazienza e magari con un aiutino in cucina (a cosa serve altrimenti tutta la manovalanza di primissima qualità che circola nella cucina di ognuno di noi ?? Parlo di mogli/mariti/fidanzate/i/figli o fratelli piccoli da schiavizzare e chi più ne ha più ne metta …), immergete i funghi interi o a pezzi (come preferite) nella farina, quindi nelle uova e, dopo averli scrollati bene, nel pangrattato che dovrete far aderire ben bene con le manine. A questo punto non vi resta che friggerli in olio bollente e gustarli caldissimi, aggiustando di sale se necessario. Mangiate e godetene tutti miei prodi !

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giovedì 6 gennaio 2011

SPIEDINI DI MAIALE E PEPERONE ROSSO IN MARINATA DI SALSA HOISIN E MIELE DI FIORI D’ ARANCIO

 

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Miei prodi invasati dello spiedino, è a voi che mi rivolgo quest’ oggi. Lo spiedino è una filosofia a se’ stante nel panorama gastronomico mondiale. E’ un credo differente, quasi uno stile di vita direi. Quando non sapete come mangiare qualcosa, ficcatela sopra uno spiedino alternandola con qualcosa di un altro colore. L’ effetto è drammaticamente di successo. Semplice, divertente, smaliziato. Pesce, verdura, carne, formaggi, frutta … potete impalare (la mia passione per Dracula … perdonatemi) qualsiasi cosa !! Vediamo come trasformare, attraverso una sapiente marinata agro-dolce, un bel pezzo di maiale e un peperone in uno spuntino da re ! Che entrino in campo le formazioni !!!

dosi per 4 persone, considerandolo un abbondante antipasto a cui associare un primo o un secondo leggeri:
- 500 g di Coscia o Filetto di Maiale
- 2 Peperoni Rossi piccoli
- 2 cucchiai di Salsa Hoisin
- 2 cucchiai di Salsa Chili Dolce
- 2 cucchiai di Miele di Fiori d'Arancio
- 2 cucchiai di Salsa di Pomodoro
- una tazzina di Succo di Lime
- 2 cucchiaini di Zenzero fresco tritato
- 2 spicchi d' Aglio tritato

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Per prima cosa tagliate la carne di maiale a cubetti di medie dimensioni, diciamo 4-5 cm di lato. Potete usare coscia o filetto. Va da se’ che la coscia è più economica, ma il filetto rimane più morbido. Potreste alternare i due tagli o cercare un compromesso. Fate Vobis. Pulite i peperoni e tagliate anch’ essi a quadretti delle stesse dimensioni. Raccogliete tutto in una ciotola capiente. A parte preparate la marinata con le salse, il miele, il succo di lime e aglio e zenzero tritati molto finemente. Amalgamate e versate sul maiale e i peperoni, mescolando il tutto affinché la carne ne sia omogeneamente ricoperta, come in questa foto del misfatto.

IMG_2563Adesso la parte più difficile di tutte: ricoprite il recipiente con pellicola, aprite lentamente il frigorifero e mettetecelo dentro. So che potete farlo. Fate finta che non esista perché dovrete lasciarvelo una notte intera. E non fate come me, non andate ad aprire ogni due secondi per vedere come sta la vostra creatura. Lasciatelo riposare e rigirate la carne una o due volte se doveste svegliarvi insonni alle 2 di notte O_o. L’ indomani, al mattino, sarete le persone più felici del mondo ! Potete finalmente grigliare i vostri spiedini !! Yoohooo ! Amalgamate bene la salsa, infilate la carne su degli spiedini di bambù precedentemente lasciati a bagno in acqua calda per una mezzora  e alternate ai cubetti di maiale i quadrati di peperone. Grigliate uniformemente in forno già caldo spennellando ogni tanto con la marinata in eccesso. Glaaaab ! Potete servire i vostri spiedini di maiale come invitante antipasto da consumare anche in piedi a buffet, o serviteli in un piatto come secondo, accompagnando con del riso o delle verdure. Mangiate e godetene tutti come sempre ! 

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lunedì 3 gennaio 2011

CREMA DI RISO AL LATTE (ARROZ CON LECHE)

 

IMG_2550 Cari amici, vi ho lasciato giusto qualche giorno di pausa per recuperare i sensi intorpiditi dai molteplici cenoni. Immagino che molti di voi avranno bisogno di lunghi periodi di disintossicazione per risollevarsi dalle mangiate di questi giorni.  Non preoccupatevi, io sarei tra quelli … solo che stento ad accettare la disintossicazione … Comunque sia, giusto per ricominciare l’ anno con la prima ricetta del 2011 politicamente corretta, vi propongo questo delizioso dessert fatto dalla mia ragazza qualche giorno fa, e che io ho sapientemente rubato perché faceva all’ abbisogna (però non diteglielo). Andiamo subito ad elencare la formazione in campo:

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente dessert:
- una tazza di Riso Basmati
- 2 tazze di Latte Fresco
- mezza tazza di Uva Passa
- Latte Condensato
- Cannella in polvere e in bastoncini
- Acqua

Lavate il riso (affinché rimanga bello bianco che più bianco non si può, come recitavano le vecchie pubblicità di una volta) e mettetelo in una pentola con due tazze d’ acqua e un bastoncino di cannella. Cuocetelo a fuoco lento finche’ il riso risulterà morbido, ma senza lasciarlo asciugare (se l’ acqua di cottura dovesse assorbirsi tutta, aggiungetene qualche altra tazza). Quando il riso sarà al punto giusto, aggiungete il latte fresco e il latte condensato. La funzione di quest’ ultimo è quella di dolcificare il nostro dessert, quindi dosatelo secondo le vostre preferenze in fatto di dolcezza. Continuate a cuocere a fuoco bassissimo per 5 minuti, fino al momento in cui il latte bolle. A questo punto togliete dal fuoco e aggiungete le uvette. Potete lasciarlo raffreddare o mangiarlo caldo. Ad ogni modo, ponetelo in una ciotolina e cospargetelo di cannella in polvere prima di servire. Sluuurp ! Mangiate e godetene tutti come sempre !!!   

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