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sabato 30 giugno 2012

ARANCINI DI RISO CON RAGU D’ AGNELLO E PISELLI

 

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Cari amici, questa settimana sono stato molto preso a preparare l’ International Dish Party con i miei colleghi di lavoro. Si é svolto oggi questo tour de force de la magnata e ognuno ha cucinato qualcosa del suo paese. E volevi non fargli una parmigiana spezzaginocchia ? Di quelle belle cariche ? Detto fatto, li ho stesi. Sono ancora lì agonizzanti a chiedersi cos’ hanno mangiato, ed io, fresco come una rosa (non é vero, ho magnato parecchio pure io, ahimè) ecco che vi propongo un’ altra ricettina niente male, di quelle che saziano come Dio comanda ! Trattasi di una delle 654 versioni degli arancini oggigiorno in circolazione. Questa versione fu strappata da mio fratello a una vecchina siciliana; da lui passò a me ed io adesso la condivido con il mondo intero per il progresso dell’ umanità. Ed ecco, che scendano in campo le formazioni !

dosi per taaanti arancini (non chiedetemi quanti, ho perso il conto ! O_o):
- 1/2 kg di Riso arborio
- Stimmi (da tempo sognavo di usare questa parolona) di Zafferano
- 150 g di Piselli surgelati
- 200 g di Carne trita d' Agnello
- 750 ml di Passata di Pomodoro
- 1 Cipolla grande
- qualche foglia di Basilico
- abbondante Pecorino grattugiato
- mezzo bicchiere di Vino Rosso
- abbondante Pangrattato
- 4 Uova
- Sale
- Zucchero
- Pepe Nero in grani
- Olio Extra Vergine d' Olia
- Olio d' Arachidi per friggere

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Dunque, miei prodi aranciofili; rimboccatevi le maniche perché abbiamo del lavoro da svolgere. Per prima cosa, accendete un cero a Santa Rosalia, la protettrice dell’ arancino. In questo modo attireremo su di noi la benevolenza divina e i nostri arancini saranno supremi (era uno scherzo naturalmente, non dovrete accendere alcun cero…e dubito che Santa Rosalia si occupi di arancini O_o). Ok, adesso basta stupidaggini. Cominciate a preparare il ragù: rosolate la carne trita d’ agnello in un cucchiaio d’ olio dove avrete prima fatto appassire una cipolla tritata. Fate rosolare per qualche minuto aggiustando di sale e pepe e sfumate con il vino, facendolo evaporare. A questo punto, aggiungete la bottiglia di salsa, versate ugual quantità d’ acqua e fate sobbollire. Il ragù, come tutti i ragù che si rispettano, dovrà cuocere per ore, mettendo a dura prova la vostra pazienza. Non demordete però, sapete che non vi ho mai deluso. Fatela cuocere per almeno 2 ore, facendola restringere e regolando di sale e zucchero. Verso fine cottura aggiungete il basilico e i piselli e fateli insaporire bene. Spegnete e lasciate raffreddare completamente il vostro bel ragù. Vi consiglio di riassaggiarlo a freddo, perché é lì che si vede la vera consistenza e la giusta sapidità (erano anni che sognavo di usare questa parola !). Alla fine il vostro ragù dovrebbe assomigliare a quello in alto nella mia foto. Adesso prepariamo il riso.

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Fate bollire il riso in acqua non troppo salata e cuocetelo molto. Dovrà avere una consistenza piuttosto collosa per poterlo assemblare bene. Non fate l’ errore di scolarlo al dente o i vostri arancini non prenderanno mai forma. Ok, adesso aggiungete un po’ di zafferano sciolto in un mignolino d’ acqua (unità di misura che sta ad indicare una quantità ridicola d’ acqua). Fate intiepidire il riso ed aggiungete abbondante pecorino grattugiato e una o due uova sbattute. Mescolate bene il riso e lasciatelo raffreddare per benino. A questo punto la parte più difficile: prendete una manciata di riso, appiattitelo tra le due mani bagnate, dandogli una forma un po’ concava. Metteteci una cucchiaiata di ragù d’ agnello e ricoprite con un altro strato di riso appiattito tra le dita. Date loro la forma di una pallotta o, come vuole la tradizione, di una montagnetta (io ho preferito la pallotta). Compattate bene facendo attenzione a non far fuoriuscire il ripieno. Magari mettetene meno se siete in difficoltà. Lo so, vi capisco, anch’ io vorrei metterne una pentolata in ogni arancino, ma vi sono ovvie ragioni logistiche che ce lo impediscono. Fatto ? Ok, adesso immergete gli arancini uno ad uno in un altro paio di uova sbattute con sale. Da qui passatele nel pangrattato e friggetele in olio d’ arachidi bollente.

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Glaaab. Se tutto é andato come previsto, adesso dovreste trovarvi di fronte un esercito di piccole pallette minacciose pronte ad essere mangiate. Beh, non fatele aspettare ! Il nostro momento é arrivato; mangiate e godetene tutti !

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