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domenica 29 aprile 2012

LASAGNE ALLA BOLOGNESE

 

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Miei stimati mangioni, quest’ oggi presentiamo una ricetta che ho inspiegabilmente tardato fino ad oggi a proporvi (imperdonabile davvero). Una ricetta che è il nostro inno nazionale, in Italia quanto all’ estero. Un emblema, più che un piatto.Credo che qualcosa di più italiano di cosi non si poteva trovare ! Vi parlo nientepopodimeno ché delle lasagne con ragù alla bologneseee !!!! Non ho la presunzione di proporvi la ricetta DOC (se anche ne esistesse una), ma la versione che ho imparato da mia madre (la Santa Mamma Maria) e che il mio palato ha imparato ad apprezzare da subito. Spero piaccia anche a voi, perché vado subito a chiamare in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un piatto unico da mangiare in abbondanza, o un primo piatto se avete pianificato altre delizie:
- 125 g di Lasagne secche o fresche (personalmente preferisco le seconde, per le ragioni che vi spiegherò)
  200 g se volete aggiungere uno strato intermedio
- 400 g di Passata di Pomodoro
- 500 g di Carne trita di Manzo
- 2 Cipolle grandi
- 2 Carote grandi
- 2 costole di Sedano
- mezzo bicchiere di Vino Rosso
- 1 Mozzarella o Scamorza (anche in questo caso preferisco la seconda, in quanto rilascia meno liquidi)
- 100 g di Prosciutto Cotto
- abbondante Parmigiano Grattugiato
- 2 bicchieri di Latte
- Farina secondo necessità
- 50 g di Burro
- Pepe Nero in grani
- Noce Moscata
- Sale fino
- Zucchero
- Olio Extra-Vergine d'Oliva

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E dopo questa carrellata infinita di ingredienti, mettiamoci al lavoro. Non vi spaventate; con l’ aiuto del nostro blog le lasagne saranno senz’ altro più semplici. Per prima cosa precisiamo un paio di cose a cui accennavo. Fresche o secche le lasagne ? Dunque, potendo scegliere quelle fresche, il mio consiglio è, fatelo ! Vi semplificherà la vita notevolmente, senza però danneggiare in alcun modo il sapore, anzi ! Difatti, cuocere una ad una le lasagne secche in acqua bollente e calcolare quando tirarle fuori in modo tale che non siano ne troppo ne’ troppo poco cotte una volta estratte dal forno, sono difficoltà che scoraggerebbero molti.  Niente paura, le lasagne fresche, ormai disponibili praticamente ovunque vi verranno in aiuto. Secondo punto da precisare. Quanti strati ? Ne ho viste con 3, 4,5 e chi più ne ha più ne metta. Personalmente trovo che troppi strati di pasta e meno condimento rendano il piatto meno appetibile, quindi io sarei per 2, massimo 3 strati di pasta. Si, avete sentito bene, 2. Spesso faccio delle lasagne relativamente sottili come quelle della mia foto con 2 strati di pasta appena e una superficie croccante per persona di gran lunga superiore. A voi la scelta. Ed ora, cominciamo. Preparate il ragù facendo soffriggere in un paio di cucchiai d’ olio extra vergine d’ oliva cipolla, carote e sedano tritati finemente. Una volta rosolati aggiungete la carne trita, alzate la fiamma a sfumate con il vino rosso. Aggiungete la passata di pomodoro con una quantità uguale d’ acqua e lasciate cuocere per almeno 1 ora e mezza o 2. Lo so che è noioso vedere una salsa cuocere senza poter fare altro che aspettare. Lo so, vi capisco e sono con voi, ma più tempo aspetterete, più il vostro ragù sarà degno di nota. Di tanto in tanto, man mano che la salsa si asciugherà. aggiungete altra acqua. Spegnete quando la salsa avrà raggiunto la consistenza che più vi piace; a me personalmente piacciono le salse belle dense, e a voi ? Alla fine aggiustate di sale, pepe e zucchero e lasciate raffreddare.

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Tanto per la cronaca, ecco le tre fasi del mio mitico ragù. Passiamo dunque alla seconda fase; la preparazione delle lasagne. Scegliete una o più teglie che avranno l’ onorevole ma oneroso compito di accompagnare le lasagne nel forno. Fatto ? Bene, ora prepariamo la besciamella. Fate fondere il burro a bagnomaria, aggiungetevi il latte e setacciatevi la farina continuando a mescolare con l’ altra mano. Non fermatevi o formerà terribili grumi che distruggeranno l’ esito delle vostre lasagne. No, scherzo, non sarebbe una tragedia, ma una consistenza setosa della besciamella è comunque più palatabile. Bene, aggiustatela di sale, pepe e noce moscata e versatene un cucchiaio sul fondo di ogni teglia. Versate anche un cucchiaio o due di ragù e distribuiteli bene in tutti gli angoli.

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A questo punto distribuite il primo strato di lasagne fresche, una accanto all’ altra, evitando sovrapposizioni ma cercando di non lasciare buchi. Si, più o meno vi sto chiedendo di fare un mosaico lasagnoso. Indi (non vi mancava ??), cospargete abbondante ragù (stendendolo bene) e bombardate con pezzetti di mozzarella/scamorza e prosciutto.

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Stendete il secondo strato di lasagne o, se preferite 3 strati, ripetete l’ operazione altre due volte. Il concetto è che, dopo mozzarella e prosciutto, dovreste ricoprire con un altro strato di lasagne (il secondo ed ultimo per me) e stendere un ultimo strato di ragù accompagnato da altra besciamella qua e là (personalmente preferisco essere parsimonioso con la besciamella, per questioni di gusto, ma, se credete, siate di manica più larga che la mia e mettetecela anche dentro). Sopra di esso grattugiate abbondante parmigiano e versatevi un filo d’ olio e una grattugiata di noce moscata.

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Adesso infornate le lasagne a 180-200 gradi fino a che la superficie avrà formato una crosticina bruna che vi inviterà a lasciare dietro di voi gli affanni della vita e ad abbracciarla in un avvinghio morboso. Resistete. La regola infatti vuole che, una volta cotte, le lasagne andrebbero lasciate rassettare per una decina di minuti e più. So che ciò che sto per dire ha dell’ incredibile ma…ne vale la pena ! Addirittura rientrano tra quei piatti a mio modesto giudizio che, mangiati il giorno seguente, sono ancora più buoni. Beh, spero di essere stato sufficientemente chiaro e….mangiate e godetene tutti !!

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domenica 22 aprile 2012

FRITTATINE DI ZUCCHINE

 

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Cari seguaci, questa ricetta viene dal saggio bagaglio culturale di Mamma Maria, e la riporto tale e quale con tanti preziosi consigli dettati dalla sua e dalla mia esperienza, da centinaia di crocchette venute male e dalla perseveranza e dai trucchi imparati dopo tanti errori. Trattasi di un ottimo antipasto che segue la celebre legge delle ciliegie; una ne tira altre cento. Quindi regolarsi sulle dosi o porre un tetto limite ad ogni commensale. Detto ciò, andiamo ad evocare le formazioni in campo:

dosi per una ventina di frittatine, un robusto antipasto per 4 persone:
- un paio di Zucchine piuttosto grandi o 4-5 più piccole
- 1-2 Uova
- un cucchiaio o due di Farina
- 2 spicchi d'Aglio
- abbondante Prezzemolo tritato
- Sale
- Pepe Nero macinato
- Olio d'Arachidi per friggere

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Dunque, prendete le vostre zucchine e, come da foto, tritatele molto finemente. Più fini le triterete, migliore sarà il risultato, quindi non siate pigri e datevi da fare. Cercate di scegliere delle zucchine ragionevolmente dolci e non troppo grandi in quanto quelle troppo grandi tendono ad essere più amarognole e a contenere più acqua, la quale, come vedremo, é la grande nemica di questa ricetta.  Difatti, dopo aver tritato le zucchine dovrete metterle in uno scolapasta e comprimerle con un piatto fondo e un peso sovrastante (un batticarne andrà benissimo) affinché rilascino buona parte dell’ acqua che contengono. Cercate di lasciarle almeno un’ oretta o finché non espelleranno più acqua. Detto fatto, trasferitele in una ciotola con un uovo sbattuto o due (vedete voi, dovranno essere sufficientemente coese per dar loro una forma a crocchetta), facendo attenzione a non eccedere con le uova. Aggiungete anche un cucchiaio o poco più di farina e amalgamate bene il tutto a dare un impasto coeso a cui potrete dare forma. Aggiustate di sale e pepe. Aggiungete anche dell’ aglio e del prezzemolo tritati per dare un po’ di profumo.

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A questo punto scaldate dell’ olio d’ arachidi in una padella e quando avrà raggiunto la temperatura giusta lasciatevi cadere una cucchiaiata abbondante di composto di zucchine, schiacciandolo leggermente per appiattirlo. Friggeteli ad uno ad uno fino a dorarli bene e serviteli ancora belli caldi. Slaaab. Mangiate e godetene tutti alla salute di Mamma Maria !

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venerdì 20 aprile 2012

fagioli rossi ALLA COLOMBIANA

 

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Cari cow-boys, la ricetta di quest’ oggi è dedicata agli amanti dei film di Bud Spencer e Terence Hill (papi, se ci sei batti un colpo !) dove gli immancabili fagioli stufati sono un must. Non so voi, ma quando se li sbafavano direttamente dalla padella mi davano un’ invidia !! Poi viaggiando ho scoperto che in realtà i fagioli rossi con carne trita di manzo sono una celebrità praticamente in tutto il centro-sud America; questa ricetta viene nientepopodimeno ché dalla Colombia (ringrazio la mia Diana per condividere tanta saggezza) e sono un ottimo piatto unico se accompagnati con del riso o con del pane. Per questa ricetta vale il teorema per cui mangiati il giorno dopo sono ancora più buoni. Che ne dite ? Facciamo entrare le formazioni in campo ?

ingredienti per 4 persone, considerandolo un nutriente piatto unico:
- 250 g di Carne Trita di Manzo
- 250 g di Fagioli Rossi secchi
- 2 Cipolle
- 4 Cipollotti
- una decina di Pomodori Perini belli polposi
- un bicchiere di Vino Rosso
- un paio di rametti di Timo Fresco e profumato
- Sale
- Peperoncino in polvere o fresco tritato (a piacere)
- Zucchero
- Olio Extra-Vergine d' Oliva

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Guardateli, tutti lì allegri nel recipiente che li terrà a mollo per una notte intera ! Sì perché i bastardelli (scusate ma ci vuole) hanno bisogno di un’ eternità per cominciare ad ammorbidirsi e poi vanno comunque cotti per vario tempo. Come direbbe mio fratello, hanno le ossa. Non si prestano quindi ad attacchi di fame improvvisa dove, o mangiate entro i seguenti 10 minuti o collassate sul pavimento. Mangiare fagioli va pianificato con largo anticipo. Bisogna essere freddi calcolatori.  Ma andiamo con ordine; dunque, comprate dei fagioli rossi (o kidney beans dalla loro forma di piccoli renetti), sciacquateli in acqua fredda e lasciateli ammorbidire in acqua tiepida per la bellezza di 12 ore !! Il giorno dopo, o comunque sia, dopo le suddette 12 ore, scolateli, fate bollire una pentola d’ acqua leggermente salata e fateli bollire per un’ oretta circa. A parte, nel frattempo, tritate la cipolla e i cipollotti e fate rosolare il tutto in una padella con 2 cucchiai d’ olio. Aggiungete i pomodori a cubetti e privati della seme e della buccia (siccome sono pigro, leggete la procedura nella pasta alla Norma) e lasciate cuocere qualche minuto a fuoco vivo, aggiustando di sale, zucchero e peperoncino. 

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A questo punto aggiungete la carne trita e fatela rosolare bene. Probabilmente sarà necessario salare un altro po’. Sfumate la carne trita con un buon vino rosso, a voi la scelta. Fatela cuocere una decina di minuti abbassando la fiamma. Quando i fagioli si saranno inteneriti discretamente, scolateli e trasferiteli nella padella insieme alla carne trita e continuate a cuocerli un po’ a fuoco vivo, bagnando con un poca acqua e facendola assorbire bene prima di aggiungerne di nuova. Continuate a cuocere finche’ i fagioli saranno di vostro gradimento in termini di cottura. Mangiateli subito e/o (per me vale di solito ‘e’) il giorno seguente, magari accompagnandoli con del riso in bianco o, da buon italiano, con una piadina o del pane casereccio. Servite e mangiatene tutti. Amen.

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