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lunedì 28 maggio 2012

PORTAFOGLI DI VITELLO CON PROVOLONE, PROSCIUTTO E SALVIA

 

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Amici stimati, la ricetta di quest’ oggi è tanto semplice quanto mortale. Munitevi di una buona carne di vitello, del buon provolone dolce o piccante che sia, del prosciutto crudo di buona qualità e della salvia profumata e il gioco è fatto ! Semplice, no ? Senza perderci in troppe smancerie oggi, andiamo subito a preparare questa prelibatezza che ho fameeeeee !!! Che entrino in campo le formazioni, e in fretta !

dosi per 4 persone, considerandolo un secondo piatto dotato della famigerata proprietà della ciliegia. Uno ne tira una camionata !
- 8 fettine di Fesa di Vitello (4 grandi da battere e tagliare a metà)
- 8 fette di Prosciutto Crudo
- 200 g di Provolone dolce o piccante (lascio scegliere a voi, visto come sono bravo ?)
- abbondanti foglie di Salvia
- un paio di ramoscelli di Rosmarino
- poca Farina
- mezzo bicchiere di Vino Bianco Secco o Marsala
- Sale
- Pepe Nero in grani
- Olio Extra Vergine d' Oliva

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E su questa bella foto degli ingredienti principali, andiamo a vedere il procedimento. Intanto va detto che per questa ricetta potete utilizzare anche fettine di lonza di maiale o di tacchino, tagliate altrettanto sottili. Siccome, però, era da un pezzo che non usavo il vitello, ho deciso di lasciarmi andare alla scioglievolezza del suddetto. A voi l’ ardua scelta, io continuo con i miei portafogli, che ne ho proprio bisogno, in tutti i sensi ! Dunque, se le vostre fette di fesa sono spesse e grandi, non entrate in panico; tagliatele a metà e battetele fino a farle dello spessore adatto per essere arrotolate senza dover chiamare la Protezione Civile. Disponete su ogni fetta di vitello qualche foglia di salvia, una fetta di prosciutto crudo e qualche fettina di provolone. Sluuurp ! Adesso la parte più delicata, fatta la quale, é tutto in discesa. Arrotolate le scaloppine di vitello o semplicemente piegatele su se stesse da entrambi i lati, facendo ben attenzione a che non vi siano buchi da cui possa scappare il formaggio. Sarebbe un vero peccato. Se tutto è andato come previsto, dovreste avere qualcosa che assomigli vagamente alla foto qui in basso.

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Assicurate i portafogli (anche quelli veri, mi raccomando) con degli stuzzicadenti, almeno un paio per ogni creatura. In alternativa potete usare refe da cucina (avevo sempre sognato di dirlo !). Che dire ? Non ci resta che cuocerli adesso ! Passate i portafogli (non è un tentativo di rapina, lo giuro) nella farina e rosolatevi in una padella con poco olio. Sfumate col vino bianco, salate e pepate e aggiungete il rosmarino. A questo punto abbassate la fiamma, bagnate con poca acqua e cuocete coperto per una ventina di minuti, finché le scaloppine saranno cotte a puntino e il vostro ripieno …. scioglievole e tentatore. Servite immediatamente e godetene tutti come di consueto !

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domenica 27 maggio 2012

BOLITAS DE MADURO (bocconcini fritti di platano)

 

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Cari miei seguaci fedeli, quest’ oggi vi propongo un delizioso antipastino colombiano molto originale per rimpiazzare bruschette e affettati quando volete colpire i vostri commensali con qualcosa di esotico e meno scontato. Come nel caso dei patacones abbiamo visto come in realtà la banana, nella sua forma di platano si presti alla perfezione per la preparazione di gustosi piatti salati che la fanno da padrone nelle cucine del sud-est asiatico, dell’ Africa e dell’ area caraibica. Insomma, nel tempo ho sviluppato una sorta di amore “platanico” (se mi passate il gioco di parole) per questo nobile frutto. Che ne dite dunque ? Facciamo entrare in campo le formazioni ?

dosi per 4 persone, considerandolo un esotico antipastino per introdurre un' ammaliante cena etnica:
- 2 Platani maturi gialli (non verdi, gialli)
- 1 Uovo sbattuto
- 2 cucchiai di Burro
- 2 cucchiai di Farina
- 2 cucchiai di Formaggio grattugiato (a voi la scelta, io ho usato del parmigiano ma potete provare con altri tipi e farmi gentilmente sapere l’ esito)
- Zucchero
- Olio di Semi d' Arachidi per friggere

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Cari platanivori, fate bollire i platani in acqua non salata con la loro buccia finché non saranno molli a sufficienza da poterli schiacciare con una forchetta e farne una sorta di marmellata (vedi foto sopra). Mescolate il purè di platano con gli altri ingredienti (formaggio, uovo, farina, zucchero) e lavorateli per amalgamarli bene. A seconda della consistenza dei platani potreste aver bisogno di più o meno farina, quindi, a mio giudizio, partite con poca e, in caso sia necessaria, aggiungetene un altro cucchiaio. Formate con le palme (non quelle da cocco stavolta) delle mani leggermente unte delle palline e lasciatele scivolare in una padella d’ olio bollente. Lasciatele friggere finché non saranno belle dorate e servitele caldissime per aprire una voragine nello stomaco dei vostri commensali. Glaab. Mangiate e godetene tutti !

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domenica 20 maggio 2012

GNOCCHI DI PATATE GRATINATI CON POMODORINI E MOZZARELLA DI BUFALA

 

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Cari amici, quest’ oggi vi propongo un piatto che dovete assolutamente provare per la sua italianità. Questo connubio di colori e sapori tipici delle nostre sponde ha pochi eguali nel panorama gastronomico italiano, credetemi. E’ stato amore a prima vista, quando adocchiai questa ricetta anni e anni orsono su una rivista che circolava in casa. Naturalmente potete fare da voi gli gnocchi, ma visto che, personalmente, il tempo che mi rimane per cucinare é piuttosto limitato, ho preferito utilizzare gnocchi di patate già pronti che, comunque, fanno la loro sporca figura :). Che ne dite, facciamo entrare le formazioni in campo ?

dosi per 4 persone, considerandolo un mortale primo piatto a cui abbinare una settimana di digiuno (no scherzo, un antipastino leggero o del pesce andranno benissimo)
- 600 g di Gnocchi di Patate
- 400 g di Pomodorini freschi
- 400 g di Mozzarella di Bufala
- abbondante Basilico
- 1 dl di Panna da cucina
- Grana grattugiato
- una noce di Burro
- una manciata di Pangrattato
- 1 spicchio d' Aglio
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale
- Zucchero
- Pepe Nero in grani

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Dunque, per prima cosa, lavate i pomodorini e tagliateli a metà. Fate soffriggere l’ aglio in padella con un cucchiaio o due d’ olio e aggiungete i pomodorini e il basilico spezzettato. Fate cuocere a fiamma viva per qualche minuto, aggiustando di sale, pepe e zucchero. Tendenzialmente lo zucchero potrebbe non essere necessario a seconda del grado di acidità dei vostri pomodorini, regolatevi. Dopo 5-6 minuti togliete dal fuoco. A parte tagliate la mozzarella di bufala e fatela sgocciolare affinché non annacqui la preparazione. Nel frattempo cuocete gli gnocchi in acqua salata, scolateli e versateli nella padella con il sugo di pomodorini; aggiungetevi anche la mozzarella a cubetti, la panna e mescolate bene. Lo so, vorreste già mangiarli così, ma sarebbe troppo facile; dovrete soffrire qualche altro minuto, ma, come sempre, ne sarà valsa la pena, credetemi.

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Predisponete una pirofila da forno ed imburratela bene in ogni angolo, spolverizzandola poi con del pangrattato. A questo punto, versate gli gnocchi nella pirofila, cospargendoli con una manciata di grana grattugiato e una macinata di pepe. Se avete fatto tutto come descritto e avete resistito fino a questo punto, dovreste avere qualcosa che ricordi la foto qua in basso.

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Dulcis in fundo, Infornateli a 200 gradi per circa dieci minuti, facendo abbrustolire per bene la superficie. Glaaab ! Lasciate rassettare (é l’ ultimissimo sacrificio che vi chiedo, ve lo prometto!) e mangiate e godetene tutti !!

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sabato 19 maggio 2012

FAGIOLINI AL BURRO E ACCIUGHE

 

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O anche chiamati più comunemente “alla genovese”, questa semplicissima ricetta vi solleverà dall’ arduo compito di pensare un contorno per la vostra cena. Alle volte ci piacciono le cose elaborate, ma tante altre, invece, nulla é impagabile tanto quanto una sana ricetta tradizionale, senza fronzoli e dall’ effetto assicurato, vero ? Beh, non mi perdo in altre vane chiacchiere ed elenchiamo subito in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un gustoso contorno a cui abbinare un degno secondo piatto:
- 600 g di Fagiolini freschi
- 3 Acciughe sotto sale
- Prezzemolo a volontà
- 2 spicchi d' Aglio
- 30 g di Burro
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale fino
- Pepe Nero in grani
 

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Su questa carrellata di ingredienti, andiamo a descrivere il procedimento che in questo caso é così semplice che mi vergogno perfino di chiamarlo “procedimento” ! Se usate fagiolini freschi come il sottoscritto (non che io sia fresco, però ho usato fagiolini freschi O_o), lavateli bene, privateli delle estremità e bolliteli per 8 minuti in acqua leggermente salata.  Lavate le acciughe sotto sale con acqua corrente, asciugatele, privatele delle lische e soffriggetele nel burro e un cucchiaio d’ olio con l’ aglio tritato finemente. Quando l’ aglio comincerà ad assumere un bel colorito dorato e le acciughe inizieranno a sciogliersi, aggiungete i fagiolini e saltateli qualche minuto, mescolando bene affinché si insaporiscano come Dio comanda. A questo punto aggiungete abbondante prezzemolo tritato e aggiustate di sale e pepe. Serviteli caldissimi accompagnando piatti di carne o di pesce o anche come antipasto. Mangiate e godetene tutti !

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domenica 13 maggio 2012

MACCHERONI AL TORCHIO ALLA CARBONARA

 

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Cari amici, quest’ oggi uno dei piatti in assoluto più classici del panorama gastronomico italiano. Dal momento che, per l’ appunto, è un classico dei classici, potreste sbizzarrirvi a renderlo originale facendo una carbonara con qualche formato di pasta particolare. Io avevo in casa dei maccheroni al torchio rimasti dal giorno prima … e qual miglior modo di impiegarli se non in questa semplice ricetta che non manca mai di appassionare qualsiasi palato ? E quindi invitiamo subito in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto molto ricco a cui abbinare magari un antipasto o un secondo leggeri:
- 400 g di Maccheroni al Torchio
- 4 Uova
- 150 g di Guanciale o Pancetta a tocchetti
- abbondante Pecorino grattugiato
- Basilico o Prezzemolo tritato (facoltativo)
- abbondante Pepe nero macinato
- Sale

Per prima cosa, cari i miei prodi, fate soffriggere il guanciale/pancetta in un filo d’ olio d’ oliva. Nel frattempo preparate la pasta. Il condimento a  base d’ uovo va difatti preparato all’ ultimissimo momento, a freddo. Quando la pasta è quasi al punto, sbattete le uova. C'è chi usa solo i tuorli e c'è chi usa le uova intere. Io solo per le uova intere, ma lascio a voi questa scelta di vita. Aggiungete alle uova sbattute abbondante pepe macinato e una generosa manciata di pecorino. Scolate la pasta e conditela con il guanciale e l’ uovo, mantenendo opportunamente da parte una mestolata d’ acqua di cottura della pasta che potrebbe servire per rendere più fluido il condimento, qualora fosse necessario. Mantecate velocemente la pasta, aggiungete un tocco di basilico o prezzemolo tritato se vi aggrada (a me aggrada eccome) e servitela immediatamente, cospargendo i piatti con altro pecorino. L’ idea è che l’ uovo non si cuocia, ma rimanga semi crudo. Per questo dovete essere svelti e mescolare la pasta non più sul fornello, altrimenti l’ uovo si solidificherebbe e perdereste la mitica cremosità della carbonara. Facile, no ? Mangiate e godetene tutti !

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domenica 6 maggio 2012

STINCO GLASSATO ALL’ ARMAGNAC

 

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Miei prodi seguaci, ecco una ricetta che lessi anni e anni fa su una rivista di cucina e che vi voglio proporre quest’ oggi, in un’ uggiosa giornata olandese (nel frattempo mi ero trasferito in Olanda, ve l’ avevo detto ? Mmm…mi sa di no O_o). Già perché niente ti tira su il morale più di un sano stinco al forno fatto come Dio comanda. Questa ricetta è particolarmente gustosa in quanto si provvede a formare una crosticina glassata sulla carne e ad accompagnare il tutto con una salsa mozzafiato. Vi ho fatto venire fame ? Allora elenchiamo le formazioni in campo, perdinci bacco !

dosi per 4 persone considerandolo un secondo piatto corposo degno di un bis e un tris:
- 2 Stinchi di Maiale precotti (in alternativa potete provare con quelli crudi)
- un bicchiere di Vino Bianco
- un bicchierino di Armagnac (un tipo di Brandy originario della Guascogna)
- 2 cucchiai di Miele
- la Scorza di un' Arancia
- qualche Chiodo di Garofano
- 1-2 cucchiaini di Curry in polvere
- 1 cucchiaio di Senape dolce
- mezzo cucchiaino di Paprika dolce
- 1 cucchiaino di Fecola
- un pezzettino di Zenzero fresco
- Sale
- Pepe Nero in grani

Dunque, se usate uno stinco precotto come ho fatto io, estraetelo dal sacchetto, lavatelo ed eliminate la gelatina che lo ricopre qua e là. Mettetelo dunque in una casseruola in forno a 200 gradi bagnandolo costantemente con del vino bianco per mantenerlo umido. In tutto fatelo cuocere almeno una quarantina di minuti. A parte preparate la salsa killer (perché’ è troppoooo buonaaaa) grattugiando lo zenzero fresco e mescolandolo con paprika, curry e pepe macinato. In una ciotolina a parte fate sciogliere e amalgamare il miele, la senape e l’ Armagnac; grattugiateci dentro la scorza d’ arancia e unite e mescolate le altre spezie precedentemente preparate. Dopo circa 20 minuti di cottura, tirate fuori gli stinchi dal forno e infilatevi una manciata di chiodi di garofano in profondità. Dunque spennellate con la salsa preparata e rimettete in forno. Ogni 5-10 minuti tirate fuori gli stinchi, rigirateli e spennellateli di continuo affinché si formi la glassa. Quando gli stinchi saranno cotti a puntino, tirateli fuori, filtrate la salsa in eccesso e fatela addensare in un pentolino scaldato, aggiungendo un po’ di fecola di patate. Potete accompagnare lo stinco con delle ottime patate al forno per esempio, o qualsiasi altro contorno vi venga in mente. Variante: potete glassare allo stesso modo altri tipi di carne, perché non provare per esempio con un bel blocco di prosciutto cotto o spalla di maiale ? Beh, servite tutto bello caldo e godetene tutti !

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martedì 1 maggio 2012

CURAҪAO SCUBA DREAM

 

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Carissimi, appena tornato dalla suddetta isola (Curaçao, guardate la foto più in basso e non odiatemi, vi prego) non potevo fare rientro senza una bottiglia dell’ omonimo liquore, ottimo per i dolci (quello trasparente) ma soprattutto per i cocktail nella versione blu elettrico. Piccola nota storica, il curaçao si ricava dalla macerazione delle scorze di una qualità di arancia amara importata dagli spagnoli nel ‘500 ed è disponibile più o meno in tutti i colori. Avete mai sentito parlare dell’ Angelo Azzurro ? Ecco, si fa col curaçao ! Questa semplicissima ma squisita ricetta è una mia personale alterazione (incluso l’ immaginifico nome di battesimo che gli ho affibbiato) del Cyclone Attack, cocktail più o meno famoso noto agli addetti ai lavori. Beh, andiamo ad elencare le formazioni in campo ?

dosi per 4 bicchieri, tenete conto che uno tira l'altro !
- 100 cl di Blue Curaçao
- 50 cl di Succo di Lime ( più uno per le decorazioni)
- 50 cl d'Acqua
- 100 g di Zucchero (o a gusto)
- Ciliegine da cocktail a volontà
- Ombrellini ? Mah si dai ...

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Spremete i lime e allungate il succo con l’ acqua fredda. Aggiungete lo zucchero e fate sobbollire in un pentolino per qualche minuto. Lasciate raffreddare il succo. Quando sarete pronti per servire, versate abbondanti cubetti di ghiaccio e ciliegine sul fondo dei bicchieri e distribuitevi il succo di lime. Aggiungete il curaçao, una fetta decorativa di lime, un ombrellino e il gioco è fatto ! Nota bene: se non mischiate, succo di lime e curaçao non si mescoleranno, dando un gradevole effetto sfumato dal bianco-giallino al blu elettrico. Se invece mescolate come ho fatto io, il blu elettrico del liquore sarà stemperato in un azzurro molto simile al colore del mare della foto. ;) Bevete alla mia salute !

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