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sabato 30 giugno 2012

ARANCINI DI RISO CON RAGU D’ AGNELLO E PISELLI

 

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Cari amici, questa settimana sono stato molto preso a preparare l’ International Dish Party con i miei colleghi di lavoro. Si é svolto oggi questo tour de force de la magnata e ognuno ha cucinato qualcosa del suo paese. E volevi non fargli una parmigiana spezzaginocchia ? Di quelle belle cariche ? Detto fatto, li ho stesi. Sono ancora lì agonizzanti a chiedersi cos’ hanno mangiato, ed io, fresco come una rosa (non é vero, ho magnato parecchio pure io, ahimè) ecco che vi propongo un’ altra ricettina niente male, di quelle che saziano come Dio comanda ! Trattasi di una delle 654 versioni degli arancini oggigiorno in circolazione. Questa versione fu strappata da mio fratello a una vecchina siciliana; da lui passò a me ed io adesso la condivido con il mondo intero per il progresso dell’ umanità. Ed ecco, che scendano in campo le formazioni !

dosi per taaanti arancini (non chiedetemi quanti, ho perso il conto ! O_o):
- 1/2 kg di Riso arborio
- Stimmi (da tempo sognavo di usare questa parolona) di Zafferano
- 150 g di Piselli surgelati
- 200 g di Carne trita d' Agnello
- 750 ml di Passata di Pomodoro
- 1 Cipolla grande
- qualche foglia di Basilico
- abbondante Pecorino grattugiato
- mezzo bicchiere di Vino Rosso
- abbondante Pangrattato
- 4 Uova
- Sale
- Zucchero
- Pepe Nero in grani
- Olio Extra Vergine d' Olia
- Olio d' Arachidi per friggere

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Dunque, miei prodi aranciofili; rimboccatevi le maniche perché abbiamo del lavoro da svolgere. Per prima cosa, accendete un cero a Santa Rosalia, la protettrice dell’ arancino. In questo modo attireremo su di noi la benevolenza divina e i nostri arancini saranno supremi (era uno scherzo naturalmente, non dovrete accendere alcun cero…e dubito che Santa Rosalia si occupi di arancini O_o). Ok, adesso basta stupidaggini. Cominciate a preparare il ragù: rosolate la carne trita d’ agnello in un cucchiaio d’ olio dove avrete prima fatto appassire una cipolla tritata. Fate rosolare per qualche minuto aggiustando di sale e pepe e sfumate con il vino, facendolo evaporare. A questo punto, aggiungete la bottiglia di salsa, versate ugual quantità d’ acqua e fate sobbollire. Il ragù, come tutti i ragù che si rispettano, dovrà cuocere per ore, mettendo a dura prova la vostra pazienza. Non demordete però, sapete che non vi ho mai deluso. Fatela cuocere per almeno 2 ore, facendola restringere e regolando di sale e zucchero. Verso fine cottura aggiungete il basilico e i piselli e fateli insaporire bene. Spegnete e lasciate raffreddare completamente il vostro bel ragù. Vi consiglio di riassaggiarlo a freddo, perché é lì che si vede la vera consistenza e la giusta sapidità (erano anni che sognavo di usare questa parola !). Alla fine il vostro ragù dovrebbe assomigliare a quello in alto nella mia foto. Adesso prepariamo il riso.

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Fate bollire il riso in acqua non troppo salata e cuocetelo molto. Dovrà avere una consistenza piuttosto collosa per poterlo assemblare bene. Non fate l’ errore di scolarlo al dente o i vostri arancini non prenderanno mai forma. Ok, adesso aggiungete un po’ di zafferano sciolto in un mignolino d’ acqua (unità di misura che sta ad indicare una quantità ridicola d’ acqua). Fate intiepidire il riso ed aggiungete abbondante pecorino grattugiato e una o due uova sbattute. Mescolate bene il riso e lasciatelo raffreddare per benino. A questo punto la parte più difficile: prendete una manciata di riso, appiattitelo tra le due mani bagnate, dandogli una forma un po’ concava. Metteteci una cucchiaiata di ragù d’ agnello e ricoprite con un altro strato di riso appiattito tra le dita. Date loro la forma di una pallotta o, come vuole la tradizione, di una montagnetta (io ho preferito la pallotta). Compattate bene facendo attenzione a non far fuoriuscire il ripieno. Magari mettetene meno se siete in difficoltà. Lo so, vi capisco, anch’ io vorrei metterne una pentolata in ogni arancino, ma vi sono ovvie ragioni logistiche che ce lo impediscono. Fatto ? Ok, adesso immergete gli arancini uno ad uno in un altro paio di uova sbattute con sale. Da qui passatele nel pangrattato e friggetele in olio d’ arachidi bollente.

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Glaaab. Se tutto é andato come previsto, adesso dovreste trovarvi di fronte un esercito di piccole pallette minacciose pronte ad essere mangiate. Beh, non fatele aspettare ! Il nostro momento é arrivato; mangiate e godetene tutti !

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lunedì 25 giugno 2012

CAVATELLI AL RAGU’ DI POLPO

 

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Cari polpacci miei, quest’ oggi una ricetta dalla verace Puglia, terra dei miei avi e per cui sento un attaccamento particolare, proprio come un polpo, il protagonista di questa puntata. Non ci crederete mai, ma il polpo della foto ha fatto 1100 km in macchina da Milano all’ Aia !!! Eh si, degna fine per il nostro, dopo tanto viaggiare ha onorato la nostra tavola nel migliore dei modi. E adesso dopo questi preamboli, andiamo a preparare questa succulenta ricetta marinara. Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un gustoso e non pesante primo piatto, a cui associare magari una bella grigliata o un fritto di pesce:
- 1 Polpo da 1/2 kg o 3-4 Polpetti piccoli (io ho usato i secondi)
- 400 g di Cavatelli
- 250 g di Passata di Pomodoro
- 1 costola di Sedano
- 2 spicchi d' Aglio
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- mezzo bicchiere di Vino Bianco
- un ciuffo di Basilico
- un paio di Peperoncini Rossi
- Sale
- Zucchero

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Eccoli, i maestosi protagonisti di questa puntata !!! Per questa ricetta, ci siamo trovati a disposizione questi succulenti polpetti, ma potete anche usare un unico polpo di grandi dimensioni. Qualsiasi sia il cefalopode, dovrete tagliare via gli occhi con delle forbici, facendo piano per non far schizzare di tutto. Una volta tolti via gli occhi si passa al becco, posto tra i tentacoli. Per ultimo, dovrete rigirare la sacca dentro-fuori e sciacquare via le interiora sotto acqua fredda corrente, pulendo bene la sacca. Se avete comprato un polpo surgelato, parte di queste operazioni non sarà necessaria. Se usate un polpo grade sarà cosa buona e giusta batterlo un po’ con un batticarne; questo aiuterà a frollarne le carni e a renderle più tenere. Quando ero piccolo ricordo che si usava sbattere i polpi appena pescati sugli scogli per ottenere più o meno lo stesso risultato. Bene, e dopo questa digressione, tagliate il o i polpi a striscioline (sacca) e a pezzetti (tentacoli). In una padella soffriggete l’ aglio e i peperoncini tritati in qualche cucchiaio d’ olio e aggiungetevi i tocchetti di polpo. Fate rosolare per qualche minuto e sfumate quindi col vino bianco. Aggiungete il sedano a pezzetti. Fate cuocere per qualche minuto, dopodiché aggiungete la passata di pomodoro e aggiustate di sale e zucchero.

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Fate cuocere per una mezzoretta o finché il polpo non sarà tenero al punto giusto e la salsa si sarà rappresa. Aggiungete abbondante basilico a pezzetti. A parte fate cuocere i cavatelli in acqua bollente e salata, scolateli e conditeli col ragù di polpo appena preparato. Glaab. Cos’ altro chiedere alla vita ? Mangiate e godetene tutti !

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domenica 24 giugno 2012

SORBETTO AL LIME CON SCORZETTE

 

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Cari amanti del lime come il sottoscritto. E’ a voi che mi rivolgo. Non che ce ne sia particolarmente bisogno di questi tempi qua in Olanda, dato che le temperature estive rasentano quelle invernali, ma per voi più fortunati sul suolo natio questa rinfrescante ricetta potrebbe tornarvi estremamente utile nella canicola, specie quella milanese a me molto familiare. Bando alle ciance (qualcuno ha poi scoperto cosa sono ?) e vediamo come preparare questo bel surbett ! Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 sorbetti, considerandolo un leggero intermezzo carne-pesce, un leggerissimo dessert o un rinfrescante per tutte le ore:
- 1 bicchiere di Succo di Lime
- Scorzette di 1 Lime
- 150 g di Zucchero Semolato
- 1 Albume

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Per prima cosa, effettuate l’ operazione più noiosa: pelare le scorzette di lime. Potete pelare a vivo con un coltello, usare una grattugia ben fatta o come volete, l’ importante é che i lime siano ben lavati prima di cimentarvi nel compito. Meglio ancora sarebbe usare dei lime biologici coltivati senza pesticidi, dal momento che mangeremo anche la buccia, ma se non ne trovaste potete alternativamente lavarli molto bene con del bicarbonato e incrociare le dita (scherzo, non dovrebbe esserci nulla da temere). In questa fase é importante che tagliate scorzette sottili e strette, e che raschiate con una lama affilata la parte bianca e amara ancora attaccata alla scorzetta. Cercate di ottenere qualcosa che assomigli alla foto. Se avete un eccesso di scorzette (chi non ne ha al giorno d’ oggi …) non buttatele, usatele per un bel curry thailandese di gamberi al latte di cocco. Spremete i lime e raccogliete circa un bicchiere di succo. Versate il succo in una casseruola e mettetelo sul fuoco con 4 dl d’ acqua e lo zucchero. Fate sobbollire, amalgamare e raffreddare completamente. Dopo la fase di raffreddamento montate a neve l’ albume d’ uovo e incorporatelo al succo di lime delicatamente, senza smontarlo. Unite anche le scorzette di lime e mescolate. Detto fatto, trovate al vostro sorbetto un posticino tranquillo nel freezer, e ogni mezzoretta tiratelo fuori e mescolatelo bene per rompere i cristalli di ghiaccio che sti staranno formando. Questo permetterà al nostro sorbetto di avere una grana molto fine. Dite addio al cinema che avevate pianificato per il pomeriggio; dovete rimanere a casa a girare il vostro sorbetto ogni mezzora fino a quattro ore. Dopo quattro ore, finalmente, sarete premiati; il vostro sorbetto é pronto ! Spargete qualche scorzetta dell’ ultimo minuto e mangiate e godetene tutti !

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mercoledì 20 giugno 2012

POLLO IN FRICASSEA CON PISELLI

 

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Cari amici, ecco quest’ oggi un classico della cucina nostrana, ricetta assolutamente versatile (potete sostituire il pollo con altri tipi di carne bianca), gustosa e semplicissima da realizzare. Cosa chiedere di più ad un povero blog come quello del sottoscritto ?? A proposito di blog…visto che in molti me l’ avevano chiesto…pare che mia madre sia riuscita a recuperare il suo blog dopo mesi di peripezie degne dei Promessi Sposi. E quale migliore occasione per celebrare il ritorno del suo blog (www.cinquemaria.it) che un sano pollo in fricassea ? E con la benedizione del Manzoni, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un secondo piatto rinforzato, degno avversario per stomaci olimpionici:
- 800 g di Petto e Cosce di Pollo
- 20 g di Pinoli
- 200 g di Piselli (surgelati andranno più che bene)
- 1 Cipolla
- qualche mestolata di Brodo di Pollo
- uno spruzzo di Vino Bianco
- abbondante Prezzemolo
- 2 Uova
- 1-2 cucchiai di Panna
- Succo di Limone
- Burro
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Pepe Nero in Grani
- Sale

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E come di consueto, sulle note dei nostri ingredienti principali, spieghiamo come realizzare questa succulenza. Dunque, soffriggete in una padella la cipolla e il prezzemolo tritati in un cucchiaio di burro ed uno d’ olio. In precedenza dovrete aver tagliato il pollo a pezzettini, senza le ossa. In linea di principio potete utilizzare qualsiasi taglio, ma penso che l’ abbinamento petto/cosce fornisce la giusta dose di carnosità (petto) e di succ0 (cosce) per cui la carne risulterà non troppo asciutta. Fate Vobis. Unite indi (ci mancavi) il pollo alle cipolle e fatelo rosolare per bene, aggiungendo anche i pinoli che avrete preventivamente (lo so, oggi vado in flash-back, mi spiace) tostato a parte. Fate sfumare il tutto con poco vino bianco e aggiungete i piselli surgelati; lasciate che il vino evapori e a quel punto inondate il tutto con un po’ di brodo di pollo e lasciate cuocere 20-30 minuti. Potete comprare il dado per il brodo granulare o preparare il vostro brodetto con le ossa del pollo che avrete scartato, cipolla, sedano e carota.

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Finita la cottura del pollo, se tutto é andato come previsto, dovreste cominciare a sentire olezzi molto rassicuranti provenire dalla padella; ma voi non cederete, ormai vi conosco. Avete capito che bisogna aspettare ma che ne varrà la pena. A parte, difatti, sbattete i tuorli delle uova (gli albumi potete congelarli o farne meringhe o qualsiasi altra cosa vi venga in mente) con il succo di limone, la panna, una generosa macinata di pepe nero e un pizzico di sale. Togliete il pollo dal fuoco e versatevi sopra la salsa tuorlosa e limonosa. Glaab. Non vi resterà altro da fare che mescolare bene e servire. Mangiate e godetene tutti miei fedeli seguaci !

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domenica 17 giugno 2012

RISOTTO CON ZUCCHINE, PROVOLONE E FIORI DI ZUCCA

 

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Cari amici miei, oggi ho il piacere di presentarvi una ricetta che ha un sapore particolarmente importante per me, in quanto, dopo vari mesi trascorsi da esule in Olanda, la mia famiglia é venuta a trovarmi con una cassetta di fiori di zucca. Da buon italiano all’ estero, ho dato loro chiare istruzioni riguardo alla necessità di avere prodotti nostrani in questa terra dimenticata da Pellegrino Artusi. E dunque, eccoci alle prese con un bel mazzuolo di zucchine con annessi i loro fiori ! E dopo averne fatti alcuni fritti ripieni di mozzarella e pancetta (purtroppo, ogni qualvolta ci siano per le mani dei fiori di zucca, é destino che alcuni di loro debbano affrontare questa difficile fine), ai restanti è toccata ben altra sorte, come coprotagonisti di questo ricco e ghiotto risottino che vede come altra protagonista la provola affumicata. E dopo questo preambolo, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto molto ricco, a cui aggiungere un antipastino leggero o un dessert per i più temerari:
- 400 g di Riso Arborio
- 20 Fiori di Zucca con le loro zucchine piccole attaccate
- 100 g di Provola Affumicata
- Parmigiano Grattugiato
- 1 l di Brodo Vegetale
- 2 spicchi d' Aglio
- Prezzemolo tritato
- mezzo bicchiere di Vino Bianco Secco
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale
- Pepe Nero in grani

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Amici, separate le zucchine dai loro fiori, e affettatele finemente. Saltatele in padella in un paio di cucchiai d’ olio dove avrete prima fatto rosolare gli spicchi d’ aglio tritati. Spolverizzate con abbondante prezzemolo tritato e aggiustate di sale e pepe. Separatamente preparate il brodo vegetale con il dado. Se non avete il dado, avreste dovuto preparate il brodo con delle verdure fresche e averlo fatto bollire per diverse ore per avere un risultato simile. Aggiungete il riso nella pentola con le zucchine e fatelo tostare per un  minuto o due, aggiungendo quindi il vino bianco. Fatelo sfumare. Adesso aggiungete a mestolate il brodo, versandone di nuovo man mano che questo viene assorbito dal riso. Durante questo processo continuate a mescolare per una ventina di minuti. Verso la fine aggiungete anche i fiori di zucca crudi e tagliati grossolanamente. Non aggiungeteli troppo presto o spariranno completamente e la cosa sarebbe alquanto triste, non trovate ? Sempre verso la fine aggiungete la provola affumicata a cubetti e continuate a mescolare fino a farla sciogliere completamente. Quando il riso sarà cotto e avrà assorbito tutto il brodo e avrà consistenza cremosa, servitelo nei piatti individuali. Spolverizzate con parmigiano grattugiato e servite e mangiatene tutti come sempre !

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mercoledì 13 giugno 2012

PATATE NOVELLE ALLA MAIONESE DI FOGLIE DI RAVANELLO

 

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Miei cari seguaci, l’ altro giorno ero alla ricerca di qualcosa di semplice però nuovo allo stesso tempo. Qualcosa a base di verdure ma che non fosse troppo banale; insomma, mi sono imbattuto in questa ricettina niente male che vi propongo quest’ oggi, ideale per gli amanti di piatti vegetariani. Francamente adoro i ravanelli, spero piacciano anche a voi. Questa preparazione li vede consumati crudi, in tutta la loro freschezza, insieme a patate bollite e condite con una maionese piccantina. Che chiedere di più dalla vita ?

dosi per 4 persone, considerandolo un leggero antipastino o un contorno a un secondo di carne preferibilmente:
- 600 g di Patate Novelle
- 150 di Ravanelli con le loro foglie
- 1 Uovo
- il Succo di mezzo Limone
- 2 dl d' Olio di Semi
- mezzo cucchiaio di Senape
- Sale

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Ed eccoli qui i nostri piccoli protagonisti ! Prendete il vostro mazzo di ravanelli, separate le foglie, tagliate gli steli, lavate i bulbi e tagliateli a fettine. A parte bollite le patatine novelle con la loro buccia, dopo averle strofinate bene con uno spazzolino per eliminare le particelle di terra residue. Scolatele quando saranno cotte (20-30 minuti circa) e mettetele da parte. Mischiate le patate novelle intere con i ravanelli crudi a fette, salate e pepate il tutto. A parte preparate le foglie dei ravanelli: sbollentatele per pochi secondi in acqua bollente, scolatele, strizzatele e trituratele. Preparate la maionese classica versando il tuorlo d’ uovo in una ciotola (la famigerata bastardella) e sbattetelo con sale e pepe aggiungendo a filo l’ olio di semi finché avrà la consistenza della foto. Aggiungete tanto olio quanto basta per avere la maionese della densità che desiderate e alla fine aggiungete il succo di limone, la senape e le foglie di ravanello.

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Alla fine, quando la maionese sarà pronta, versatela sulle patate e sui ravanelli e servite come contorno o come antipasto. Tenete la maionese in eccesso in una ciotola per pucciare eventuali companatici. Mangiate e godetene tutti, come sempre !

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lunedì 11 giugno 2012

PEPERONCINI SOTT’ OLIO RIPIENI DI CAPPERI E ACCIUGHE

 

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Carissimi ! Quest’ oggi un antipastino epico, leggendario, incommensurabile che ha segnato la mia infanzia. Quasi mi vergogno a dirlo, ma li chiamavamo “i ragazzi” a casa mia, tanta era l’ amicizia che dimostravamo per questi simpatici mattacchioni ! Quando si parlava di tirare fuori il barattolo dei ragazzi, sapevamo già di cosa sti stava parlando. Accertatevi di procurarvi la versione dolce di questi peperoncini, o, qualora vi piacessero l’ adrenalina e la vita spericolata, buttatevi sulla versione piccante. Che ne dite ? Facciamo entrare in campo le formazioni ?

dosi per un barile di deliziosi peperoncini ripieni, antipasto con la fatidica proprietà della ciliegia. Uno tira l' altro (di barile):
- 20-24 Peperoncini Rotondi Rossi (dolci o piccanti)
- 20-24 Acciughe Sotto Sale (o sott' olio)
- 2 cucchiai di Capperi
- abbondante Prezzemolo
- 2 spicchi d' Aglio
- abbondante Olio Extra Vergine d' Oliva

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Lo so, lo so…sembrano ciliegine da cocktail. Nulla di più sbagliato. Queste innocenti palline rosse sono varietà rotonde di peperoncini molto simpatiche e perfette per essere riempite con quanto vi venga in mente, o quasi. Dunque, prendete i vostri peperoncini, privateli del picciolo e dei semi interni, facendo ben attenzione a non distruggerli. Bolliteli in acqua con qualche cucchiaio d’ aceto per qualche minuto e tirateli fuori belli al dente. Sistemateli come ho fatto io su un panno pulito, con la cavità verso il basso, per farli asciugare completamente. Dopo essersi asciugati, sciacquate i capperi e le acciughe (se erano sotto sale) sotto acqua fredda e asciugate anche loro. Tagliate gli spicchi d’ aglio a fette. Una volta che i peperoncini saranno perfettamente asciutti, sistemate qualche cappero e un filetto d’ acciuga arrotolato a spirale all’ interno, e se volete una fettina d’ aglio.

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Prendete un bel barattolone di vetro e bollitelo senza il tappo in acqua bollente per 10 minuti. Asciugatelo bene all’ interno e depositatevi sul fondo qualche cappero, qualche fettina d’ aglio e foglie di prezzemolo tritate. Cominciate a sistemare sul fondo i primi peperoncini, con l’ apertura rivolta verso l’ alto; ad ogni strato ricoprite i peperoncini d’ olio extra vergine d’ oliva, riempiendo bene tutti gli interstizi.

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Riempite l’ intero barattolo coi vostri peperoncini e ricopriteli interamente d’ olio, utilizzando un filtro per spingere i peperoncini sotto il livello dell’ olio ed evitare che stiano a contatto con l’ aria, facendo la muffa.

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E’ buona norma quando si preparano conserve bollire i barattoli sigillati per qualche minuto per essere certi di sterilizzare ulteriormente l’ olio e uccidere eventuali microorganismi ancora presenti nel barattolo. In questo caso potrebbe non essere necessario, ma io consiglio comunque un bagno caldo di qualche minuto, just in case. Una volta aperti conservateli in frigorifero per i pochi giorni che gli rimangono prima di essere sacrificati tutti per un bene superiore (saziare la nostra fame). Mangiate e godetene tutti !

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giovedì 7 giugno 2012

FRITTATA DI PORRI E TROTA SALMONATA


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Carissimi, quest’ oggi ho rispolverato dalle mie foto di ricette già fatte e digerite (ma ancora da pubblicare) una cosa moolto particolare che trovai su una rivista di cucina dell’ anteguerra. La propongo ai più coraggiosi, in quanto non si presta agli stomachini più delicati, data la ricchezza degli ingredienti. Che squillino le trombe dunque, stomachini fatevi da parte e coraggiosi miei prodi, andiamo a preparare questa frittata da oscar ! Che entrino immediatamente in campo le formazioni !
dosi per 4 persone, considerandolo o un completo piatto unico o un secondo piatto a cui associare un primo mooolto leggero:
- 5 Uova
- 200 g di Filetti di Trota Salmonata
- 1 Patata
- 50 g di Pancetta a cubetti
- 2 Porri
- Prezzemolo tritato
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale
- Pepe Nero in grani
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Forse sono stato troppo severo… non é poi così proibitiva come mi ricordavo Smile with tongue out. E su queste foto dei protagonisti di questa puntata, andiamo a spiegare come realizzare quest’ opera d' arte. Preparate tutti gli ingredienti; tagliate la trota a pezzetti, i porri a fette, la pancetta anch’ essa a pezzetti (qualora non dovesse esserlo già) e bollite e tagliate a dadini la patata (tiratela via dall’ acqua piuttosto al dente affinché non si sfarini nella frittata). Adesso fate rosolare il tutto in un padellone, porri e pancetta prima, a cui aggiungerete la patata e i pezzetti di trota salmonata. Dopo qualche minuto, se tutto é andato come previsto, dovreste cominciare a sentire inebrianti composti chimici sprigionarsi da quella benedetta padella e che invaderanno rapidamente la vostra cucina. Non fateci caso, voi siete più forti; potete e dovete resistere qualche altro minuto.
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A parte sbattete le uova in una bastardella (avevo sempre sognato di usare questa parola !) con sale, pepe a volontà e prezzemolo tritato. Versate le uova nella padella con gli altri ingredienti, abbassate la fiamma e fate cuocere la frittata con un coperchio (il coperchio é importante, garantisco per esperienza). Quando il lato aderente alla padella sarà bello dorato, tirate fuori la vostra passione per il rischio in cucina, e capovolgete la frittata aiutandovi con un piatto. Se tutto é andato come da manuale, dovreste avere ora tra le mani una bella frittata dorata da entrambi i lati; se invece le cose non sono andate come previsto, beh…potreste avere di tutto davanti al piatto… non mi riterrò responsabile O_o. Mangiate e godetene tutti !!
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mercoledì 6 giugno 2012

BOCCONCINI DI SALMONE E PINOLI CON PRIMIZIE DI TACCOLE E FAGIOLINI


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Amanti del pesce, ecco una ricettina che farà al caso vostro. Qual modo migliore di gustarlo che associato con tenere verdurine saltate con un po’ di burro ? Ed ecco verso noi venir per nave (era dal prologo che non facevo qualche citazione mitologica) una ricetta duttile, facile, buena e originale. Direi che risponde ai prerequisiti del nostro blog…e siccome stasera ho proprio voglia di salmone, andiamo ad elencare le formazioni in campo !
dosi per 4 persone, considerandolo un secondo piuttosto leggero a cui abbinare un primo piatto sostanzioso o magari qualche altra porcheria (in senso buono ovviamente):
- 600 g di Salmone fresco
- 200 g di Fagiolini
- 150 g di Taccole formato mignon (sono più delicate rispetto alle taccolone da mezzo metro)
- 2 Carote
- 2 Scalogni
- 100 g di Pinoli
- Olio Extra Vergine d'Oliva
- mezzo bicchiere di Vino Bianco secco
- una noce di Burro
- Sale
- Pepe Nero in grani
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E su questo bel primo piano delle protagoniste di questo piatto primaverile, lanciamoci nel vivo dell’ azione. Dunque, per prima cosa tagliate le estremità dei fagiolini e togliete l’ eventuale filo. Se dovessero essere troppo lunghi tagliateli a metà. Tagliate le carote a fiammifero; lo so, è una tortura cinese, ma se siete più fortunati di me avrete senz’ altro qualche diavoleria elettrica che vi permetterà di farlo in pochi secondi. Altrimenti soffrite come il sottoscritto e non lamentatevi. Vi ho mai fatto fare qualcosa che non valesse la pena alla fin della fiera ? Ecco. Non divaghiamo. Lavate anche le taccole. Sbollentate i fagiolini e scolateli piuttosto al dente. Sbollentate anche le taccole; se avete scelto quelle mignon come il sottoscritto, entro pochi secondi in acqua bollente verranno subito a galla, scolatele e mettetele da parte. In una padella con una noce di burro fate saltare a fuoco vivace tutte le verdure con una bella macinata di pepe e un pizzico di sale. Quando saranno di vostro gradimento a livello di croccantezza, toglietele dal fuoco e disponetele in ogni piatto come letto per il salmone (povero, il mio é veramente stanco…se lo merita sto bel materasso soffice e gustoso). Parlando di salmone….tagliate il nostro a cubetti molto grossolani e fatelo rosolare in padella con gli scalogni a fette e un filino d’ olio. Aggiungete a questo punto i pinoli e fateli rosolare. Anche qui un pizzico di sale e una macinata di pepe e sfumate quindi il tutto con un po’ di vino bianco fino a farlo evaporare tutto. Ed ecco, il piatto é servito ! Sistemate i bocconcioni di salmone sul letto di verdure e….glaaab !! Mangiate e godetene tutti come di consueto !
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domenica 3 giugno 2012

TARTUFI AL CIOCCOLATO AROMATIZZATO AL RUM, COCCO E CAFFE

 

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Tartufari accaniti, ecco una ricetta semplice e mortale come spesso avviene in questo blog. Siete alla ricerca di qualcosa di goloso ma non sapete esattamente che cosa e vagate senza meta come anime in pena dal frigorifero alla dispensa e dalla dispensa al frigorifero ? Ho quello che fa per voi ! Abbandonate la pigrizia, scendete a comprare un bricchetto di panna se non l’ avete già e tartufiamo !!! E con questo preambolo, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 32 piccoli tartufi, considerandolo un violento dessert (violento in senso amichevole ...):
- 400 g di Cioccolato Fondente
- 25 cl di Panna fresca
- Cannella in stecche
- Cocco disidratato
- un bicchierino di Latte di Cocco in polvere
- essenza di Rum
- Cacao Amaro in polvere
- una mezza tazzina di Caffe'


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Per prima cosa tagliate il cioccolato a scaglie o, meglio ancora, se come il sottoscritto disponete di una tecnologica grattugia-formaggio a manovella dell’ Ikea, potete lavarla bene e grattugiare il cioccolato come nella foto qua in alto. A parte scaldate la panna liquida in un pentolino fino a portarla ad ebollizione. Dunque, versate la panna calda sulle scaglie di cioccolato e amalgamate bene. Se avete tagliato il cioccolato molto finemente, questo dovrebbe sciogliersi pressoché all’ istante. A questo punto separate il composto in 3 ciotoline ed in una aggiungete qualche goccia d’ essenza al rum, in un’ altra aggiungete una tazzina di caffè espresso molto concentrato (nel composto a cui aggiungerete il caffè siate meno generosi con la panna, o sarà troppo poco compatto per formare le palline) e nell’ altra del latte di cocco in polvere. Quando avrete un composto omogeneo, lasciatelo raffreddare affinché si compatti un poco. Quando sarà raffreddato formate delle palline con le mani bagnate e rotolatene alcune nel cocco disidratato, alcune altre nella cannella appena macinata e l’ ultima parte nel cacao amaro. Personalmente ho abbinato latte di cocco e cocco disidratato (ma va ??), caffè e cacao amaro e cannella con il rum. Potete sbizzarrirvi e cambiare queste combinazioni e aggiungerne di nuove. Un’ altro ottimo ingrediente in cui rigirare i vostri tartufi è la frutta secca; noci, pistacchi, mandorle, nocciole tritate finemente sono un ottimo involucro per i vostri tartufi ! Ed ora, glaab glaab, mangiate e godetene tutti !

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