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martedì 30 novembre 2010

MACCHERONI AL TORCHIO CON POMODORI, PORCINI E RICOTTA AL FORNO

 

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Amici cari, circolano ancora gli ultimissimi porcini di stagione…e vuoi non approfittarne per un succulento primo piatto che sa di bosco e di fine autunno ? E così eccoci qua, a riproporre un nuovo accostamento dopo il grande successo delle trofie con pomodoro fresco, pinoli e porcini. Trattasi di un’ interessantissima sinergia tra un tipo di pasta sicuramente originale, versatile e gustosissima e il profumo di pomodoro e porcini freschi, il tutto accompagnato dalle note affumicate della ricotta e dal profumo del timo. Glab. Ho di nuovo fame ! Eh si che ho appena finito di mangiarmeli !! Bene, mentre vado a finire gli avanzi voi procuratevi le seguenti cose: che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente primo piatto, possibilmente accompagnabile da un secondo non troppo pesante o da un antipasto:
- 600 g di Maccheroni al Torchio freschi
- 300-400 g di Porcini freschi (in mancanza di questi, usate quelli in vendita nel reparto surgelati) 
- 10-12 Pomodori maturi
- un bel pezzo di Ricotta al forno (in alternativa potete utilizzare una ricotta dura)
- un rametto di Timo fresco
- un mazzetto di Prezzemolo fresco
- 2 spicchi d' Aglio
- 2 Scalogni
- Sale, Pepe Nero in grani
- Olio extra-vergine d' Oliva

Cari porcinofili, per prima cosa pulite i vostri porcini: tagliate le radichette alla base del gambo ed eventuali zone pestate o danneggiate e puliteli con un panno umido. Non vi sognate di lavarli sotto acqua corrente o vi denuncio (scherzooooo ma non fatelo). Tagliateli quindi  a tocchetti e saltateli in padella con olio, aglio tritato e una manciata abbondante di prezzemolo tritato. Regolate di sale e pepe e lasciate cuocere per un quarto d’ ora. Mettete da parte i porcini e nella stessa padella rosolate gli scalogni tritati ed aggiungete i pomodori spellati, tagliati a cubetti e privati della seme e dell’ acqua di vegetazione, come già spiegato nel post dei bucatini alla norma. Regolate anche qui di sale e pepe e spolverizzate con le foglioline di timo. Sluuurp ! Se tutto è andato come previsto, tra pomodori e porcini dovreste stare impazzendo per il profumo. I vostri vicini chiameranno la neuro per farvi portar via. Voi non cedete ! Mantenete salde le vostre facoltà mentali e  portate a termine questa ricetta: manca pochissimo. Fate cuocere anche i pomodori per una decina di minuti, quindi riuniteli ai porcini. Scolate i maccheroni al torchio freschi dopo pochissimi minuti e saltateli in padella con il sugo di pomodori e porcini. Una volta impiattato, spolverizzate la pasta con un’ abbondante pioggerellina di scaglie di ricotta al forno che daranno quel tocco insuperabile al piatto. Se usate ingredienti freschi e di qualità (dalla pasta alle erbe, ai pomodori e soprattutto i funghi) questo è un piatto DIVINO. E adesso, tranquillizzate la neuro e mangiatene e godetene tutti !! IMG_2457

domenica 28 novembre 2010

CIPOLLINE E CAVOLINI DI BRUXELLES AL GUANCIALE

 

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Ecco cari amici, un contorno versatile e originale adatto al clima freddo che sta imperversando. E colgo l’ occasione per farvi questa domanda, anzi due: chi di voi ha mai mangiato i cavolini di Bruxelles ? E a quanti di voi sono piaciuti ? Faccio queste domande perché sono realmente curioso…uno pensa che un ingrediente piaccia solo perché piace a te stesso, mentre a volte sei un po’ un predicatore nel deserto. Se fosse questo il caso, vediamo un modo gustoso per far digerire queste salutari verdure anche ai più schizzinosi; vi assicuro che alla fine vi ricrederete. Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente contorno da abbinare a un piatto di carne poco condito (se vi sta a cuore passare dalla porta):
- 500 g di Cavolini di Bruxelles (poi li coltivano ad Albenga, ma voi fate finta che siano di Bruxelles veramente…)
- 500 g di Cipolline Borettane
- 2 spicchi d'Aglio
- 200 g di Guanciale affettato
- 1 bicchiere di Vino Bianco
- qualche foglia di Salvia
- 80 g di Burro
- Sale, Pepe Nero in grani
- Stuzzicadenti a volontà

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Per chi non avesse mai visto dei cavolini di Bruxelles, si presentano come simpatiche palline verdi dal sapore vagamente dolce e con retrogusto leggermente amarognolo. Mi sono sforzato enormemente per cercare di dare questa definizione e non sono sicuro di avervi schiarito le idee: facciamo così, comprateli, magnateli da voi e fatemi sapere che ne pensate, ok ? Intanto io vi spiego come procedere. Pulite le verdure pelando le cipolline e tagliando un po’ la base e scartando le foglie esterne dei cavolini e la base coriacea. Mettete cipolline e cavolini per 10 minuti in acqua bollente, quindi scolate il tutto. Fate attenzione a maneggiare i cavolini bolliti in quanto le foglie tendono a staccarsi facilmente, mentre, per i nostri scopi, abbiamo bisogno della pallotta intera. Scolate e asciugate cavolini e cipolline e fate fondere il burro in una padella. Aggiungete l’ aglio vestito (è un termine tecnico, non vuol dire che prima era nudo O_o), cioè intero e con tutta la buccia, e fate rosolare. Intanto passate una fettina di guanciale attorno ad ogni cavolino, tenendo fermo il tutto con uno stuzzicadenti. In pratica, guardate questa bella foto:

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Guardate che belli che sono i miei pallottini tutti belli ordinati aspettando di saltare in padella ! E noi li accontentiamo subito ! In padella aggiungete delicatamente i cavolini avvolti e le cipolline e fate cuocere 5 minuti a fuoco vivo senza mescolare troppo per non disintegrare la vostra opera d’ arte. Regolate di sale e pepe e aggiungete le foglie di salvia. Passati i 5 minuti sfumate col vino bianco, continuate a cuocere per qualche altro minuto e quindi ritirate dal fuoco. Togliete gli stuzzicadenti e serviteli bollenti ma state attenti all’ effetto pomodoro lavico di Fantozzi: sì, perché’ l’ interno ha una temperatura prossima a quella del Sole, quindi occhio O_o  !! Detto questo, il miglior accompagnamento a mio giudizio è un bello stinco di maiale o di vitello al forno o delle braciole di coppa di maiale (che mi son pappato l’ altro giorno, tanto per tenervi aggiornati). Sluuuurpppp…..mangiate e godetene tutti come sempre !

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venerdì 26 novembre 2010

SPEZZATINO DI VITELLO CON CARCIOFI, CAROTINE E CIPOLLINE BORETTANE

 

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Cari amici e amiche, quello che vi propongo oggi è un piatto particolarmente adatto al clima gelido che già in questi giorni ci sta attanagliando nella sua morsa spietata. Non so in altri punti del globo, ma qui a Milano sta cadendo che Dio la manda la prima neve dell’ anno !!! Aarghh !! La lunga cottura della carne e il profumo delle verdure e del pane casereccio con cui si accompagna, rendono questa prelibatezza ideale per scaldarsi lo stomaco in una fredda notte d’ inverno. Ma che bella immagine che ho tirato fuori !! Non vi è venuta voglia di accoccolarvi davanti a un caminetto godendovi il vostro spezzatino mentre fuori imperversa la tormenta? E allora vediamo subito come si procede ! Che entrino in campo le formazioni !!

dosi per 4 persone considerandolo un secondo completo, quasi un piatto unico:
- 1 kg di Vitello (tagli da spezzatino, pesce o tagli più pregiati)
- 4 Carciofi
- 150 g di Carotine
- 150 g di Cipolline Borettane
- 4 Patate
- 1 l di Brodo di Carne
- un rametto di Timo fresco
- qualche foglia di Alloro
- 2 spicchi d' Aglio
- 50 g di Burro
- poca Farina
- un bicchiere di Vino Bianco
- Olio extra-vergine d' Oliva

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Non mi dilungo a spiegarvi nuovamente come preparare i carciofi, per questo vi rimando alla preparazione dei carciofi fritti alla toscana che ci hanno deliziato ieri. Preparateli come spiegato lì e metteteli a mollo in acqua acidulata (mezzo limone per un litro e mezzo d’ acqua andrà benissimo) per qualche minuto finche’ procedete con il resto.  IMG_2400

Potete metterli a mollo interi o già tagliati, come ho fatto io, a listarelle sottili. Bene. Siamo a metà dell’ opera. No scherzo, non ancora, però la parte più noiosa è andata. Adesso pulite bene le cipolline borettane e le carotine e lasciatele intere. In una padella fate fondere del burro con qualche cucchiaio d’ olio e rosolate l’ aglio tritato. Aggiungete le cipolline, le carote e i carciofi sciacquati dall’ acqua acidulata e asciugati. Fate saltare a fuoco vivo per qualche minuto e togliete dal fuoco. Tagliate la carne di vitello a dadini, asciugateli e infarinateli e fate rosolare anch’ essi nel burro con qualche foglia d’ alloro. Sfumate a fuoco vivo con il vino bianco ed aggiungete il timo fresco. Se tutto è andato come previsto, dovreste avere davanti ai vostri occhi uno spettacolo simile:

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Fermi lì con quelle manacce ! Non abbiamo ancora finito ! Ok, dopo aver sfumato continuate a rosolare per qualche minuto, poi sommergete il tutto con il brodo e lasciate sobbollire a fuoco bassissimo per almeno un’ ora, aggiungendo altro liquido quando necessario. Quando il brodo si sarà asciugato, e solo allora, potete assaggiare la carne. Se volete uno spezzatino cremoso come il mio, aggiungete a questo punto le patate tagliate a cubetti (non pelatele prima o si ossideranno anche loro) e continuate a cuocere per un’ altra mezzora, aggiungendo verso la fine le altre verdure già rosolate e qualche cucchiaiata extra di brodo. In questo modo, quando il vitello sarà tenerissimo, i carciofi e le patate avranno formato una crema gustosissima. Per quelli che, invece, preferiscono uno spezzatino più ‘solido’ in cui le verdure siano tutte belle separate e riconoscibili, sarà meglio aggiungere le patate e le altre verdure quasi a fine cottura in modo tale che rimangano tese. Tutto dipende dalla consistenza che volete dare alle vostre verdure. A me personalmente piace la prima opzione, verdure belle cotte e cremose. De gustibus non disputandum est, dicevano gli antichi saggi. In ogni caso, quando la carne sarà tenerissima e le verdure a vostro gusto, lo spezzatino sarà pronto ! Servitelo caldissimo con fette di pane casereccio, meglio ancora se in fondine di terracotta per dare quel tocco di sana rusticità che il piatto richiede. Ed ora, mangiate e godetene tutti !!!

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giovedì 25 novembre 2010

CARCIOFI FRITTI ALLA TOSCANA

 

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Miei carciofili, in casa di recente abbiamo avuto una specie di invasione della suddetta verdura. Avete presente “Mars Attacks !” ? Ecco, più o meno siamo lì. Piccoli carciofini spinosi ci osservano incuriositi, pronti a saltare in padella o nel forno. Ed oggi, la sorte che toccherà ad alcuni di loro sarà una degna fine alla toscana (agli altri spetterà una fine diversa, ma lo vedrete nella prossima puntata). Qual modo migliore per passare a miglior vita per un carciofo ? Eh eh, mi accingo a prepararli, intanto evochiamo insieme la formazione in campo, come di consueto:

dosi per 4 persone, considerandolo un appetitoso antipasto, di quelli che spalanca la bocca dello stomaco:
- 4 Carciofi
- Farina
- 2 Uova
- Sale
- Olio per friggere

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E su questa bella foto carciofosa, introduciamo la ricetta. Per prima cosa tocca pulire i carciofi per l’ appunto. Tutti di voi sanno farlo ?? Io non lo sapevo fare, son dovuto andare a un corso accelerato da mia madre :P che mi ha gentilmente illustrato la tecnica e, da buon padre, mi accingo a condividerla con voi, miei adorati seguaci. Prima di tutto tagliate il gambo lasciandone 3-5 cm attaccato al carciofo. Indi (mi mancavi), staccate le foglie più esterne e di color verde scuro, fino a lasciare scoperte quelle più tenere e chiare (staccate indicativamente una decina di foglie e attenti alle spine !!!). Nel fare ciò, seguite il consiglio di mammà, per non buttare mezzo carciofo fermate con il pollice la base tenera delle foglie mentre le staccate, così si spezzeranno nel punto in cui si induriscono e sprecherete meno carciofo. Lo so, avrei dovuto fare delle foto di questa operazione, ma vi rimando a quelle di Mamma Maria, che in quanto a carciofi sa il fatto suo ! Tagliate via anche le punte delle foglie rimaste con un taglio orizzontale. Fatto questo non vi resta che ritagliare con un coltello il gambo rimasto attaccato e la base di ogni carciofo, lasciando scoperta la parte tenera sottostante. Anche in questa operazione siate conservativi, non buttatene metà ! Ed ora, siccome, i carciofi hanno la brutta tendenza ad ossidarsi rapidamente perdendo il loro bel colorito verde, metteteli a mollo in acqua acidulata (mezzo limone per un litro e mezzo d’ acqua andrà benissimo) per qualche minuto mentre andrete a portare fuori il cane per la sua passeggiatina serale.

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Di ritorno dalla passeggiata scolate e risciacquate i carciofi, asciugandoli bene con carta assorbente. Passateli quindi nella farina, poi nelle uova sbattute con una presa di sale e infine friggeteli in olio bollente.

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Et voilà ! Il vostro bell’ antipastino alla toscana è pronto ! Potreste accompagnarli con altre leccornie della tradizione come crostini di vario genere (presto su questi schermi ?) ed altre diavolerie concepite in quei santi luoghi. Mangiate e godetene tutti !

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martedì 23 novembre 2010

CESTINI DI CHEESE CAKE CON SALSA DI MELAGRANA

 

IMG_2416 Cari adepti, oggi ho fatto un dolce veramente epico che consiglio a tutti, grandi e piccini, credenti e atei, uomini e donne, insomma, un dessert che abbatte tutte le barriere e che non conosce frontiere. Trattasi nientepopodimenoche del cheese cake !! Come spesso succede, ne esistono sterminate varietà e le forme e le combinazioni di sapori sono pressoché illimitate. Negli States esiste una catena nota come ‘Cheese Cake Factory’ specializzata esclusivamente in questa leccornia tradizionalmente anglosassone. Lo propongono in decine e decine di versioni. Ve lo chiedo subito: voi come lo preferite ? Limone ? Cioccolato ? Fragola ? O che altro ? Cercando un po’ di originalità mi sono lasciato ipnotizzare da questa ricetta con la salsa di melagrana che trovo letteralmente divina. Che ne dite ? Elenchiamo le formazioni in campo ?

dosi per 4 persone, considerandolo un dessert piuttosto massiccio, da consumare in dosi modeste, ma decisamente imperdibile:
- 100 g di Biscotti Digestive
- 50 g di Burro
- 1 Melagrana
- 100 g di Formaggio tipo Philadelphia
- 100 g di Crème Fraiche
- 50 g di Zucchero semolato
- 40 g di Zucchero a velo
- un pizzico di Vanillina

Per prima cosa mixate (no, non vi sto chiedendo di travestirvi da DJ) i biscotti. A parte fate fondere il burro a bagnomaria e versatelo gradualmente sui biscotti mentre continuate ad omogenizzare. Dovreste ottenere una sorta di pasta a cui potete dare la forma che volete. Se volete creare dei cheese cake piatti mettetela in stampini appositi, altrimenti, per dare la forma a cestino come ho fatto io,  foderate internamente di pellicola degli stampini da muffin e riempitene il fondo e le pareti con la pasta di biscotti, comprimendola bene per renderla più coesa.

IMG_2409 Mettete dunque i vostri stampini nel congelatore per una mezzora, affinché i cestini di biscotto si induriscano quanto basta. Ed ora, prepariamo la salsa di melagrana: sgranate la melagrana chicco per chicco. Lo so, è un’ operazione pallosissima, ma ne varrà la pena, credetemi. Passate i chicchi al mixer e filtratene il succo raccogliendolo in un pentolino assieme allo zucchero semolato. Fate andare a fuoco lento per qualche minuto fino ad ottenere uno sciroppo della densità che vi aggrada e togliete dal fuoco. Un’ idea carina è quella di tenere da parte qualche chicco di melagrana intero da aggiungere alla salsa per darle brio. A questo punto preparate il ripieno formaggioso mescolando con un cucchiaio il philadelphia, la crème fraiche, la vanillina e lo zucchero a velo. Lo so, lo so…mi sto rammollendo…ora uso perfino ingredienti francesi, mettendo da parte l’ ancestrale competizione coi cuginastri. Però devo dirvi che ho comprato una confezione di ‘crème fraiche de Normandie’ e devo ammettere che sanno il fatto loro i Galli. Detto questo, dovreste ottenere una spuma che abbia all’ incirca questa faccia qua:

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Ed ora, miei prodi, la parte di assemblaggio finale: prendete i vostri cestini di cheese cake, staccateli delicatamente dallo stampino e dalla pellicola senza romperli, riempiteli senza ritegno della crema formaggiosa e ‘nappateli’ (ho sempre sognato di usare questa parola :D) con la salsa di melagrana, decorando con qualche chicco intero …. Sluuurppppp !!!

Rinnovo la domanda iniziale: qual è il vostro cheese cake preferito ? Salse simili alla possono essere fatte con i frutti più disparati: kaki, alchechengi, fragole, more e chi più ne ha più ne metta ! Ovviamente si può anche tentare qualcosa di più coronarico (per citare la mia amica Federica, quest’ espressione te la prendo in prestito… non ti preoccupare, ti pago i diritti :D) tipo cioccolato, caramello o altro ancora … Però la crema al formaggio mattonellica impone una salsina più soave. Ed ora, mangiate e godetene tutti, come sempre !

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domenica 21 novembre 2010

CROCCHETTE DI GAMBERI, GERMOGLI E PATATE DOLCI

 

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Carissimi amici, oggi vi propongo un veloce snack asiatico di quelli con la strana proprietà della ciliegia che la scienza non è ancora riuscita a spiegare: uno tira l’ altro ! Si tratta di una ricetta molto semplice ma di sicura riuscita, in grado di soddisfare anche i commensali più esigenti. Non perdiamoci troppo in chiacchiere quest’ oggi e vediamo subito di che si tratta. Che entrino in campo le formazioni !!

dosi per 4 persone, considerandolo un gustoso snack per ogni occasione, da una cena tra amici all' ultimo cult al cinema:
- 250 g di Gamberi con guscio
- 3 Patate Dolci non troppo grandi
- 150 g di Germogli di Soia
- 4 Cipollotti
- 2 spicchi d'Aglio
- 2 Uova
- mezza tazza di Maizena
- 1 tazza di Farina
- 1 tazza di Farina di Riso
- Sale, Pepe Nero in grani
- Olio per friggere

Sgusciate i gamberi e con le teste preparate un brodino di pesce con gli ingredienti che vedete in foto: pomodori, cipollotti, carote e le teste e i gusci dei vostri gamberi.

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Non servirà per questa ricetta, ma potete congelarlo o utilizzarlo subito qualora abbiate bisogno di fumetto o brodo di pesce. E’ un escamotage per non sprecare le teste di gambero. Veniamo invece a noi e alle crocchette di quest’ oggi. Pelate e grattugiate grossolanamente le patate americane, tagliuzzate i germogli di soia freschi e tritate i cipollotti e l’ aglio, riunendo il tutto in una ciotola capiente.                                                                                                                                IMG_2371

A parte formate una pastella mescolando le farine setacciate, le uova sbattute, sale e pepe e acqua quanto basta per ottenere un composto piuttosto denso. Aggiungete la pastella alle verdure tagliate precedentemente e mescolate bene il tutto con un cucchiaio per omogenizzare, come nella foto qui in basso.

IMG_2374 Adesso la parte stimolante: scaldate dell’ olio per friggere e adagiate una cucchiaiata di composto, appiattendola col dorso del cucchiaio stesso. Una volta appiattita la crocchetta, mettetevi un gambero al centro, facendolo aderire bene. Rigirate dopo qualche minuto e servite calde le vostre crocchette.

IMG_2376 Volete fare un figurone ? Servitele assieme alle crocchette di mais e arachidi su una foglia di banana usata come piatto ed accompagnatele con delle salse a base di arachidi … sluuuurp sto iniziando a salivare…mangiate e godetene tutti !

venerdì 19 novembre 2010

TROCCOLI AL RAGU’ DI TONNO FRESCO E POMODORI SECCHI


IMG_2337 Cari amici, quest’ oggi riporto uno dei cavalli di battaglia di mio fratello Diego. Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Del tutto casualmente ci siamo ritrovati con delle trance di tonno fresco sotto il naso e siccome io ero impegnato col salame di cioccolato, il mio fratellino ha deciso di deliziarci con questo piatto a cui mi sono sentito di aggiungere un tocco finale in stile Gola Peccato Preferito, tanto per apporre l’ inconfondibile marchio di fabbrica. Avevo chiesto a Diego di scrivere anche l’ articolo, ma una gravissima malattia alle falangi delle dita nota come pigrizia fa sì che tocchi scriverlo a me ! Poco male; quando si tratta di diffondere ricette golose nella blogosfera non mi faccio pregare. Beh, vi delizio con questo primo piatto di pesce allora; che entrino in campo le formazioni !!
dosi per 4 persone considerandolo un delizioso e piuttosto leggero primo piatto, da abbinare a un corposo antipasto o a un secondo:
- 500 g di Troccoli Freschi
- 200 g di trance di Tonno Fresco
- 500 g di Passata di Pomodoro
- 3 Carote
- 1 Cipolla
- 3 gambi di Sedano
- 4 Cipollotti
- un bicchiere di Vino Bianco
- Sale, Pepe Nero in grani
- Olio Extra-Vergine d' Oliva
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Eccolo in questo bel primo piano il protagonista di questa fresca ricetta estiva (che ovviamente vi propongo a novembre :P).  Prendete il vostro bel tonno fresco e tagliatelo a dadini. In una pentola soffriggete la base del ragù in un po’ d’ olio extra vergine d’ oliva: soffriggete carote, sedano, cipolle e cipollotti, il tutto tritato finemente. Dopo qualche minuto aggiungete il tonno e rosolatelo per 2 minuti. Quindi sfumate il tutto con vino bianco. Se tutto procede come previsto e il tonno è di buona qualità, dovreste sentire soavi brezze di Mediterraneo uscire dalla vostra pentola e inoltrarsi sinuose nelle vostre narici. Resistete: siamo quasi alla fine. Aggiungete la passata di pomodoro e lasciate cuocere il sugo per un’ oretta o giù di lì. Verso fine cottura assaggiate e regolate la salsa di sale e pepe. A parte mettete a bollire i troccoli e scolateli belli al dente. Saltateli in padella con il ragù di tonno e i pomodori secchi tagliati a listarelle. Sluuuurp !!! E, dulcis in fundo, servite, mangiate e godetene tutti !!!
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mercoledì 17 novembre 2010

SALAME DI CIOCCOLATO E NOCI

 

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Cari amici, chi non è cresciuto a pane e salame…di cioccolato ? E’ il primo dolce che ti insegnano a fare, il primo che ti insegnano a mangiare, il più semplice e anche indubbiamente uno dei più gustosi. In effetti in questo momento mi sto domandando perché ho aspettato tanto per metterlo nel blog…bah, i misteri della vita. Un pensiero va al salame di cioccolato che mi fa mia madre, quella santa donna.  Però lei non mette le noci, mentre questa versione che ho trovato sembra ancora più accattivante: riuscirà il nostro eroe a sconfiggere il superbo salame di cioccolato di Mamma Maria ? Lo saprete alla fine di questo post !! Ora, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 6-8 persone, considerandolo un dessert per veri professionisti (pochi riusciranno a mangiarne più di una fetta…tra questi pochi il sottoscritto):
- 120 g di Biscotti Secchi
- 80 g di Noci
- 75 g di Cacao Amaro in polvere
- 120 g di Zucchero
- 120 g di Burro
- un pizzico di Vanillina
- 1 Uovo + 1 Tuorlo
- Zucchero a Velo per guarnire

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Per prima cosa, tritate grossolanamente le noci e i biscotti secchi e teneteli da parte. Fate sciogliere il burro a fuoco bassissimo e mettete anche lui da parte. In una ciotola piuttosto capiente battete con le fruste lo zucchero con la vanillina e le uova. Quando il composto sarà bello cremoso come nella foto che qui vi mostro, significa che è il momento di aggiungere il cacao in polvere.

IMG_2353 Aggiungetelo poco alla volta con una buona dose di fede. Man mano che lo aggiungete, la crema sara’ sempre piu’ densa, marrone e cioccolatosa.

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Alla fine di tutto cio’, aggiungete il burro fuso, i biscotti e le noci e mescolate delicatamente a mano (non con le mani, con un cucchiaio) per omogenizzare il tutto. Quando il composto sara’ omogeneo e così denso che potreste usarlo per cementare quella parete divisoria che da tempo sognavate di fare in salotto, stendetelo su un foglio di carta da forno, diciamo che a seconda dei vostri gusti, delle buone dimensioni potrebbero essere 30x40 cm. Mettete il composto cioccolatoso al centro e con le mani iniziate a spalmarlo a guisa di (avevo sempre sognato di usare questa espressione) salsicciotto. 

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Terminate l’ opera avvolgendo il foglio di carta da forno su se stesso e continuando a dare la forma a salame alla vostra creazione, comprimendo bene per compattare il tutto, specie ai lati.

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Quando avrete finito dovreste aver ottenuto qualcosa che abbia grossomodo quest’ aspetto. Vorreste mangiarlo subito, eh? E invece no ! La ricetta originale vuole che lo si lasci in frigorifero a compattare almeno per qualche ora, se non un giorno intero. Questo dipenderà dalla vostra forza di volontà…in quanto a me, credo che il mio non durerà a lungo solo soletto in quel buio frigorifero :P. Mangiate e godetene tutti come sempre !

P.S: riguardo alla competizione con quello di mia madre, ai posteri l’ ardua sentenza :P

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lunedì 15 novembre 2010

COSTINE DI MAIALE ALLA GUINNESS

 

IMG_2381 Cari amici, quest’ oggi rendiamo onore a due grandi invenzioni del Creatore: le costine di maiale e la Guinness. E quale miglior modo per onorarle che non quello di combinarle in questo sublime piatto della cucina Tex-Mex ? Si puo’ usare una birra scura qualsiasi, ma per gli appassionati di birra e irlandofili come il sottoscritto, esiste una birra scura per antonomasia: la Guinness per l’ appunto. Ricordo ancora con una lacrimuccia la prima volta che i miei dentini addentarono una ‘Baby Back Rib’ (costine in inglese) a Los Angeles alla tenera età di 18 anni. Un morso che cambiò per sempre la mia vita: da quel momento è stato un colpo di fulmine che spero di trasmettere a tutti quelli che si accingono per la prima volta a mangiare questo tipo di costine di maiale. Altro piacevole ricordo legato a questo piatto è quello della Guinness. Risale ad appena un paio di anni fa la nostra visita (Peppe, Diego se ci siete battete un colpo) alla Guinness Factory di Dublino. Che esperienza ! Per non citare gli aperitivi a Temple Bar…sigh…che bei ricordi. Eh si…questo lo definirei proprio così: il piatto dei ricordi ritrovati. Spero di riuscire a trasmettervi un po’ di quella poesia che in me risveglia parlare di costine di maiale e Guinness. Andiamo, come di consueto, ad elencare le formazioni in campo:

dosi per 4 persone, considerandole un secondo con la stessa strana proprietà delle ciliegie: una tira l'altra ...
- 20 Costine di Maiale o Maialino (meglio), circa 1.5 kg
- mezzo litro di Passata di Pomodoro
- 1 Guinness o altra anonima Birra Scura da 330 ml
- 50 g di Zucchero di Canna
- 2 Cipolle piccole
- 2 spicchi d’ Aglio
- 2 Peperoncini

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Quello che vedete nella foto qua sopra è ciò che dovrete cercare di fare; tritate cipolla, aglio e peperoncino, trasferiteli in una casseruola alta con la passata di pomodoro, la Guinness e lo zucchero di canna. Fate cuocere a fuoco basso con un coperchio per circa un’ ora, rigirando ogni tanto le costine. Lo so, durante tutto quel tempo la tentazione sarebbe quella di piantare una tenda davanti al fornello per accamparvi e non togliere gli occhi di dosso dalle vostre belle costine. Lo so, vi capisco. Succede anche a me. Abbiate un po’ di ritegno però ! Lasciatele cuocere in pace per un’ oretta, dicevamo, e spegnete il fuoco. Adesso viene la parte difficilissima della ricetta: lasciatele marinare per tutta la notte nella salsa di pomodoro. Avrete capito in cosa consiste la difficoltà, immagino :P. Sopravvissuti a quella notte, il giorno seguente scolate le costine dalla salsa e mettetele su un bel grill a grigliare, o meglio ancora su un bel barbecue il giorno della Pasquetta o Ferragosto. La salsa non va sprecata: fatela addensare sulla fiamma per qualche minuto e servitela per accompagnare le costine una volta pronte. Sluuurp….adesso potete mangiarle e goderne tutti….certo del fatto che ora avrete fatto vostra un po’ di quella poesia che vi citavo all’ inizio !

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sabato 13 novembre 2010

BOCCONCINI DI POLLO AL MIELE

 

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Miei carissimi amici, era una sera come tante e mi chiedevo cosa avrei potuto cucinare per cena. E perché non dei bocconcini di pollo al miele, mi sono detto ? Domanda legittima ! Ed eccomi qua a spiegarvi quel che ho appena cucinato. Adatto per gole avvezze ai sapori originali, questo piatto di scioglievoli bocconcini di pollo fritto in salsa caramellata non vi deluderà per nulla, anzi, solleticherà il vostro palato come poche altre ricette, ve lo assicuro. Si tratta, difatti, di un piatto piuttosto veloce, economico e di grande effetto, visivo e gustativo. Tanto per cominciare, elenchiamo come di consueto le formazioni in campo:

dosi per 4 persone considerandolo un delizioso secondo piatto da abbinare a un antipasto o un primo non troppo corposi:
- 6 Cosce di Pollo
- 1 tazza di Maizena
- 2 Uova
- mezzo cucchiaino di Lievito di Birra
- 2 cucchiaini di Salsa Chili dolce
- 2 cucchiai di Miele
- Olio per friggere

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Per prima cosa, miei seguaci, scosciate le cosce di pollo, ossia tagliate la carne in tanti tocchetti o bocconcini di 3-4 cm. Preparate a parte una pastella con la maizena, il lievito di birra sciolto in un cucchiaio o due d’ acqua gelida e i due albumi sbattuti con una presa di sale. Caspita come sono stato tecnico ! :P E adesso, passate i tocchetti di pollo dapprima nella maizena e quindi nella pastella. Friggeteli in olio bollente e scolateli. Se tutto è andato come doveva andare, adesso davanti a voi avrete un’ invasione di cuscinetti vagamente gonfi (per via del lievito) e croccantini. Non cedete, siete quasi arrivati alla fine. In un wok fate liquefare il miele con la salsa chili dolce, aggiungete i bocconcini di pollo e saltateli un minuto o due a fuoco basso, amalgamandoli bene alla salsa di miele. Glabbb…..e adesso, armati di forchetta, bacchette o mani, prendete e mangiatene tutti accompagnando se volete con delle verdure al vapore.

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giovedì 11 novembre 2010

STRACCETTI DI MANZO AL PEPE DEL SICHUAN E ZENZERO

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Miei carissimi amici, quest’ oggi affrontiamo un altro impegnativo piatto della saggia cucina cinese. Impegnativo non a farlo, bensì a mangiarlo, nel senso che non sarà mai abbastanza, per voi e per i vostri commensali allupati. Almeno, questo è ciò che sempre mi succede ogni volta che preparo questi straccetti di manzo. Eh si, sono un recidivo, che ci posso fare ? Tanto per la cronaca, il Sichuan (Szechuan in lingua indigena) è una regione del Sud-Est della Cina, famosa per i panda. E oltre a quegli splendidi animali, altra perla del Sichuan è rappresentata da una spezia estremamente particolare nota appunto come Pepe del Sichuan e che troverete nei più forniti negozi di alimentari asiatici. Come a volte vi spiego, ci sono cose che possono essere sostituite ed altre no. Purtroppo il pepe del Sichuan ha un aroma talmente particolare che a mio giudizio non può essere rimpiazzato con niente; quindi vi toccherà procurarvelo. Nota: per quelli tra di voi a cui non piace il pepe, sconsiglio questa ricetta in quanto pepe nero e pepe del Sichuan la fanno assolutamente da padroni. Al contrario, per quelli, come il sottoscritto, appassionati sfegatati di questa spezia favolosa, vi assicuro che non ne saprete più fare a meno ! Ed ora, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 bocche da sfamare, considerandolo un degno secondo piatto o anche un piatto unico, se accompagnato da una generosa porzione di riso:
- 600 g di Bistecche di Manzo (Scamone, Filetto, Fettine, ...)
- 2 Cipolle
- 2 spicchi d' Aglio
- 2 cucchiaini di Zenzero fresco grattugiato
- 3 Cipollotti
- 2 cucchiai di Salsa di Soia
- 2 cucchiai di Salsa d'Ostriche
- 3 cucchiai di Vino di Riso
- Olio di Sesamo
- 1 cucchiaino di Pepe del Sichuan in grani
- 1 cucchiaio di Pepe Nero in grani (per un sapore più delicato limitatevi a un cucchiaino)
- 3 cucchiaini di Zucchero

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Quello che vedete qui sopra è un ingrandimento quasi a livello atomico dei miei adorati chicchi di pepe. La prima operazione da fare sarà difatti quella di pestellare a dovere i grani di pepe nero e pepe del Sichuan. Assolutamente impossibile spiegarvi a parole l’ aroma pungente ed esotico che uscirà da ogni vostra pestellata. Dovete provarlo. Terminato ciò, passate a tagliare a listarelle il vostro manzo. Riunitelo in una ciotola con le cipolle affettate, l’ aglio e lo zenzero grattugiati, tutte le salse, zucchero e i grani di pepe schiacciati. Lasciate rigirate bene il manzo nella marinata per almeno 2 ore (vedi foto in basso). Se non siete disposti a spendere di più per un pezzo di carne più costoso, potete comprarne uno più economico ed aggiungere un pizzico (non di più) di bicarbonato alla marinata. Il bicarbonato ha l’ effetto di intenerire la carne; questa tecnica viene molto usata dai cinesi, però badate che il bicarbonato altera anche il sapore e il colore della carne, quindi il mio suggerimento è: state in campana. Nella mia esperienza, usare un pezzo intero di scamone (o delle bistecche), che non è certamente il taglio più pregiato ma nemmeno il più scarso, andrà benissimo, specialmente se battete le fettine con un batticarne prima di tagliarle a straccetti.

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Chiuso questo inciso sulla carne, quando questa è pronta, scolatela dalla marinata e rosolatela nel wok con l’ olio di sesamo. Unite i cipollotti tagliati in diagonale. Fate cuocere solo qualche minuto, aggiungendo la salsa della marinata e lasciandola addensare sul fuoco fino a rendere gli straccetti teneri e di vostro gradimento. Nota: più tempo passa dopo aver cucinato il piatto, più i grani di pepe libereranno un’ aroma irresistibile, provare per credere.  A questo punto divorate i vostri straccetti accompagnati da del riso bianco o, per un fantastico piatto unico, a lato di una bella porzione di vermicelli di riso con pollo e verdure. Slurppppp ! Mangiate e godetene tutti !!

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martedì 9 novembre 2010

MOUSSE DI CAFFE’ E CIOCCOLATO

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Cari seguaci, quello di oggi è il secondo dolce che vi propongo in questo pazzo blog. E devo dire che ci sto prendendo gusto…in tutti i sensi ! Difficile descrivere a parole quello che proverete quando il cucchiaino si avvicinerà alla vostra bocca sbavante e desiderosa di assaggiare questa creazione divina. Credetemi, nessuna parola basterebbe; vi tocca provare, mi dispiace. Quindi, bando alle famose ciance (che cacchio saranno poi, boh ???), rimboccatevi le maniche e che entrino in campo le formazioni !!!

dosi per 6 mousse, considerandolo lo spuntino pomeridiano di uno stomaco come il mio (no scherzo, però calcolate che vi chiederanno bis, tris e quadris!):
- 200 g di Cioccolato Fondente
- 100 g di Cioccolato al Latte
- 60 g di Zucchero
- 120 ml di Panna Fresca da montare
- 3 Uova
- 1 tazzina di Caffè Espresso

Desiderosi di produrre al più presto ciò che i vostri occhi famelici hanno scorto nella foto in alto, cominciate a tritare grossolanamente i due tipi di cioccolato e scioglieteli a bagnomaria; per fare ciò prendete una casseruolina, riempitela per due terzi d’ acqua e mettetela a bollire. Al di sopra ponetevi un padellino con il cioccolato tritato e lasciatelo sciogliere lentamente amalgamando delicatamente con un cucchiaio di legno. Aggiungetevi la tazzina di caffè e continuate a mescolare ogni tanto. Ogni tanto ho detto. Non fate come me che non riesco a togliere il cucchiaio di legno dal padellino e a distogliere gli occhi, ormai divenuti due volute spiraleggianti. Voi potete ancora controllarvi. Dovete farlo, perché il peggio deve ancora venire. Separate i tuorli dagli albumi. Montate a neve con delle fruste elettriche (se non le avete, buona fortuna e tanto olio di gomito) gli albumi con lo zucchero e teneteli da parte. In un altro contenitore sbattete i tuorli con 3 cucchiai di zucchero finche’ non ne viene fuori uno zabaione cremoso e giallino. Ci siamo quasi. Montate la panna fresca. A questo punto, nell’ ordine, unite il cioccolato raffreddato ai tuorli sbattuti. Unite quindi la panna montata e continuate a frustare per amalgamare. Alla fine, senza più frustare (che violenti che siete…) incorporate dolcemente gli albumi montati a neve al resto del composto. Mentre li incorporate gradualmente mescolate piano con un cucchiaio. Siate delicati altrimenti si smonteranno. Adesso, se tutto è andato come doveva, davanti a voi avrete una spuma cioccolatosa e profumata che vi inviterà a dimenticarvi degli affanni della vita e a consolarvi con le suadenti note del cacao. Invito allettante senza dubbio. Ma prima di cedere, vi consiglio di resistere altre 3 ore. Tanto è il tempo che dovrete lasciare la mousse in frigorifero per far sì che si rapprenda quel tanto che basta per divorarla con un cucchiaino. Fate in questo modo: prendete degli stampini come quelli di stagnola che ho usato io, foderateli di pellicola, versatevi la crema cioccolatosa e ricopriteli con un altro strato di pellicola. Quindi in frigo per 3 ore. Al momento di divorarli, tirateli fuori e ribaltateli delicatamente in un piattino. Potete decorarli con delle scaglie di cioccolato e zucchero a velo. A questo punto saranno loro a ribaltare voi ! Mangiate e godetene tutti !! Sluuurp !

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domenica 7 novembre 2010

VERMICELLI DI RISO CON POLLO, CIPOLLOTTI E GERMOGLI DI SOIA

 

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Buon Compleanno Blog !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ebbene sì, nonostante la lunga pausa di qualche mese siamo comunque riusciti ad arrivare ad un anno di blog. Una piccola soddisfazione personale e un grazie a quelli che mi seguono e che mi invogliano, dandomi l’ ispirazione per scrivere. Eh già. E dopo un sospiro poetico, ributtiamoci tra i fornelli. Quest’ oggi vi presento uno dei miei cavalli di battaglia con cui ho steso orde di amici affamati. Trattasi di una ricetta di tagliatelle asiatiche a base di riso che troverete di vostro gradimento, ci scommetto i baffi !  Questa ricetta viene da Singapore per essere esatti, ma ve ne sono di più o meno simili in tutto il continente asiatico. I vermicelli in questione sono ricavati dall’ amido del riso, ma ve ne sono anche a base di soia, con consistenza leggermente diversa. Non spaventatevi tirandoli fuori crudi dal sacchetto; al tatto vi sembrerà di mangiare della plastica, a giudicare dalla consistenza e dal colore trasparente. Abbiate fede nel sottoscritto. Si trasformeranno come una farfalla in una splendida creazione da divorare. Tirate fuori il vostro wok ed elenchiamo la formazione in campo !!

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto relativamente leggero a cui abbinare gustosi antipastini orientali o un buon piatto di curry
- 300 g di Vermicelli di Riso
- 2 Carote
- 3 Cipollotti
- 3 Gambi di Sedano
- 100 g di Germogli di Soia
- 300 g di Petto di Pollo
- 2 spicchi d' Aglio
- 2 cucchiaini di Zenzero fresco grattugiato
- 60 ml di Salsa di Soia
- 60 ml di Salsa d' Ostriche
- 2 cucchiai di Curry dolce o leggermente piccante in polvere
- Olio di Sesamo

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E su questo bel primo piano delle verdure coinvolte in questa ricetta, passiamo a vedere il procedimento: per prima cosa prendete i vermicelli di riso e annegateli in acqua fredda per mezzora. Indi (eh eh) tagliate il filetto di pollo a listarelle e mettetelo a marinare in una ciotola con l’ aglio tritato, lo zenzero fresco grattugiato, 2 cucchiai di salsa di soia e 1 di salsa d’ ostriche. Lasciatelo marinare anch’ esso una mezzoretta. Nel frattempo la fase più penosa della ricetta: tagliate in diagonale i cipollotti e a fiammifero le carote e le coste di sedano. Se avete una diavoleria meccanica per realizzare quest’ impresa, tanto meglio per voi. Altrimenti mettete in preventivo quelle 5-6 ore a tagliuzzare come dei certosini. No scherzo, non ci vorrà così tanto, però abbiate un po’ di sana pazienza e magari qualche collaboratore dotato di pollice opponibile per maneggiare il coltello. Fatto questo grosso modo sarà ora di togliere la pasta dall’ acqua. Stendetela ad asciugare su uno strofinaccio pulito. Togliete anche il pollo dalla marinata e con la sua salsina rosolatelo in una padella con l’ olio di sesamo, come dettato dalla seguente foto:

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Quando il pollo si è colorato un po’ aggiungete carote, sedano e metà dei cipollotti e continuate a cuocere a fiamma viva. Insaporite con il curry e continuate abbassando la fiamma. A questo punto aggiungete i vermicelli di riso (tagliateli a metà con delle forbici se sono troppo difficili da gestire e da mescolare), il resto delle salse, i germogli di soia e l’ altra metà dei cipollotti. Rivoltate bene sul fuoco, assicurandovi che i vermicelli si mescolino bene al condimento (operazione non semplicissima); vi sarà più facile quanto più grande sarà la padella (o meglio ancora wok) che state utilizzando. Fatto questo miei cari, potete impiattare o inciotolare come ho fatto io e … mangiate e godetene tutti !

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