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mercoledì 26 settembre 2012

MINI MILLEFOGLIE CON CREMA ALLO ZAFFERANO

 

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Seguaci fedeli, quest’ oggi vi propongo un piccolo dessert in uno di quei rari momenti in cui trovo il tempo e l’ ispirazione per realizzare qualche dolce. Questa reinterpretazione mignon della millefoglie vede l’ utilizzo dello zafferano nella crema, un’ assoluta golosità che consiglio a tutti voi. Ma andiamo a condividere questa chicca. Oggi non mi sovvengono stupidaggini, il che mi preoccupa alquanto. Mentre vado a farmi curare, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4-6 persone, considerandolo un dessert di tutto rispetto, relativamente leggero, ma con personalità:
- 1 rotolo di Pasta Sfoglia
- mezzo litro di Latte fresco
- 1 bustina di Lievito per Torte
- 5 cucchiai di Zucchero Semolato + 150 g per il Pan di Spagna
- 2 Uova + 3 Uova per il Pan di Spagna
- 3 cucchiai di Farina + 150 g per il Pan di Spagna
- scorza di un Limone
- un pizzico di Vanillina
- mezzo bicchiere di Rum
- una bustina di Zafferano in polvere
- una manciata di Zucchero a Velo

Preparate la crema: versate tre cucchiai di farina in una casseruola, aggiungete lo zucchero e le uova. Potete usare solo i tuorli o le uova intere. usare solo i tuorli ha il vantaggio di avere una crema più densa e gialla, usare anche gli albumi gli garantisce più cremosità anche a freddo. A voi la scelta. Dal momento che useremo lo zafferano che già conferisce una certa ‘giallezza’ alla crema, io ho optato per la fluidità garantita dagli albumi. Mescolate farina, zucchero e uova a freddo e mettete sul fuoco aggiungendo a filo il latte senza mai smettere di mescolare. Aggiungete anche la vanillina e la scorza di limone, così come lo zafferano in polvere. Se tutto é andato come previsto, davanti a voi dovreste avere un piccolo mare giallognolo di scioglievolezza che vi inviterà a tuffarvici lasciando dietro di voi tutti i problemi mondani. Aspettate. Troppo presto. Ci sono altre cose da fare prima. Lasciate raffreddare la crema in frigorifero.

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Per prima cosa stendete la pasta sfoglia su un ripiano. Scegliete la forma e le dimensioni delle vostre mini millefoglie; l’ idea è che siano piccole a sufficienza da poterne mangiare 32 come il sottoscritto. Quadrate o rotonde, rombiche o a forma di Duomo di Milano (vi sfido a farle) le vostre mini millefoglie saranno comunque irresistibili ! Io mi sono buttato sulla forma circolare, utilizzando uno stampino da muffin attorno al quale ho ritagliato i miei dischi di pasta sfoglia. Come da manuale.

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Mettete ogni dischetto in forno a 180 gradi per una decina di minuti o comunque finché non saranno gonfi e dorati. Lasciateli raffreddare e tagliateli delicatamente a metà nel senso della lunghezza, facendo attenzione a non sfracellarli. Preparate il pan di Spagna sbattendo i tuorli di due uova con 150 g di zucchero. Una volta ottenuta una crema liscia e omogenea, aggiungete la farina setacciata, continuando a mescolare con le fruste. Alla fine aggiungete gli albumi montati a neve, un pizzico di scorza di limone grattugiata e il lievito. Versate il composto in uno stampo della forma che più vi aggrada e fatelo cuocere in forno a 180-200 gradi per una mezzoretta circa, a seconda del forno. Per verificarne l’ esito, pungolatelo con uno stuzzicadenti. Un pan di Spagna fatto a puntino non si attaccherà. Una volta cotto il pan di Spagna, spegnete il forno e lasciatelo rassettare all’ interno dello stesso per una decina di minuti. Trascorso questo tempo, tiratelo fuori e fatelo raffreddare per bene. E’ giunto il momento dell’ assemblaggio finale: prendete i dischi di pasta sfoglia. Tagliate un dischetto di pan di Spagna dello stesso diametro e pucciatelo in poco rum allungato con acqua. Riempite una siringa con la crema fredda allo zafferano e distribuitene due generose siringate tra il pan di Spagna e i dischetti di pasta sfoglia, come da foto manuale. Glaaab ! Il vostro dessert é pronto ! Cospargete le vostre mini millefoglie con zucchero a velo e servitele e godetene tutti immediatamente !

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domenica 23 settembre 2012

OLIVE ALL’ ASCOLANA

 

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Amici, quest’ oggi non si parla di ricette, ma di torture cinesi. Tale é stata infatti la fase di pelatura a spirale delle olive, che ha messo a durissima prova la mia pazienza e quella di qualche altro membro della mia famiglia. Ma andiamo con ordine, non voglio rovinarvi la dolce sorpresa. Nonostante il dovuto sfogo, le olive all’ ascolana sono un classico della cucina marchigiana e italiana ingiustamente meno conosciuti all’ estero. E pertanto, era assolutamente necessario realizzarne un tir. Viaggio in Puglia, nella terra dell’ olivo, per raccattare un bel campionario di olive candidate ad essere ascolanizzate ed, ecco fatto !, il piatto é servito ! Che entrino in campo le formazioni:

dosi per 50 olive all' ascolana, lo spuntino pomeridiano della mia giornata tipo (scherzi a parte, dovrebbe essere un degno antipasto per 8 persone):
- 50 Olive Verdi, grandi e dolci
- 100 g di Manzo
- 100 g di Maiale
- 100 g di Pollo
- 2 costole di Sedano
- 2 Carote piccole
- 1 Cipolla grande
- mezzo bicchiere di Vino (poco bianco e poco rosso)
- abbondante Prezzemolo fresco
- 20 g di Burro
- 1 scorza di Limone
- poca Farina
- 2 Uova
- abbondante Grana grattugiato
- abbondante Pangrattato
- Sale
- Pepe Nero macinato
- Noce Moscata grattugiata
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Olio d' Arachidi per friggere

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Eccole qua le beneamate protagoniste di questa ricetta ! La tradizione vuole che utilizziate olive grandi della varietà tenera ascolana. Siccome non passavo dalle parti di Ascoli, ma mi trovavo in Puglia, ho realizzato le mie belle olivette con olive pugliesi, di qualità ‘Bella della Daunia’, che schifo non fa affatto, ve lo garantisco. Se potete, procuratevi olive della varietà Tenera Ascolana, o, comunque, olive verdi, grandi, e compatte. Veniamo al procedimento. Fate rosolare in qualche cucchiaio d’ olio il trito di carota, sedano e cipolla. Dopo qualche minuto aggiungete il tris di carni tagliate a tocchetti grossolani. Sfumate con i due tipi di vino e fate cuocere per qualche minuto. Salate e pepate.

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Aggiungete abbondante prezzemolo tritato e aggiungete il burro. Fate cuocere per una quarantina di minuti a fuoco basso, facendo insaporire bene il tutto. Se tutto é andato come previsto, da quella padella demoniaca dovrebbero sprigionarsi odori inenarrabili che tenteranno la vostra fragile anima a compiere atti di sfrenata passione culinaria. Resistete. Non siamo ancora pronti. In effetti, il peggio deve ancora venire.

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Mentre il tutto si cuoce, dovrete snocciolare le olive. Sciacquatele dalla salamoia che le conteneva e armatevi di santa pazienza per tagliarle a spirale. Tagliatele al meglio delle vostre possibilità, piuttosto vicino al nocciolo, ma senza romperne la spirale. L’ idea é che il ripieno vada a riempire il vuoto creato dal nocciolo rimosso e che abbiano la possibilità di espandersi in volume, alloggiando molto ripieno e assumendo una forma tondeggiante.

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Passate il ripieno di carne al mixer e sminuzzatelo molto bene. Aggiungetevi un uovo, la noce moscata, la scorza di limone grattugiata e due manciate abbondanti di grana grattugiato. Farcite le spirali di olive con il ripieno sminuzzato, facendo espandere le olive per ospitare più ripieno, come da foto-manuale.

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Il momento è clou. Preparate l’ arsenale da combattimento. In un piatto sistemate la farina, in un altro le uova sbattute con un po’ di sale e pepe e nell’ ultimo il pangrattato. Scaldate l’ olio d’ arachidi e cominciate a passare le olive dapprima nella farina, quindi nelle uova e nel pangrattato, dunque nuovamente nell’ uovo e nel pangrattato, per fare una golosa, doppia panatura. Glaaab !

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Friggete le olive nell’ olio bollente e scolatele su carta assorbente. Consiglio: sono uno di quei piatti che, a mio modesto giudizio, sono ancora più buoni consumati dopo qualche giorno. Ho provato perfino a congelare le olive all’ ascolana e infilarle in forno per riscaldarle ancora congelate. Il risultato é stato strepitoso, meglio ancora che appena fatte, garantisco ! Servitele come antipasto rinforzato, prima di un primo piatto leggero. Godete e mangiatene tutti, miei seguaci agguerriti !

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venerdì 21 settembre 2012

TORTELLONI CON CONIGLIO ARROSTO AL SUGO DI CARCIOFI E BACON

 

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Amici, quest’ oggi mi sono immortalato. Ho replicato uno dei sassolini nella scarpa che mi trascinavo da 20 anni, insieme ai ravioloni di radicchio e ricotta e alle mezzelune con filetto di maiale e pistacchi, gemme di quel magico numero di Sale & Pepe che cambiò per sempre la mia vita da adolescente. Questi tortelloni al coniglio sono a dir poco epici, parola mia. Fateli e non ve ne pentirete. Io non mi perdo in altre chiacchiere, la golosità del piatto parla da se: vi spiego piuttosto come prepararli. Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un ricco primo piatto a cui associare qualcosa di molto leggero. Preparatevi a bis, tris, quadris ...
- 300 g di Coniglio a pezzi
- mezzo bicchiere di Vino Bianco
- tre rametti di Rosmarino Fresco
- 4 Carciofi
- 150 g di Pancetta a listarelle
- abbondante Brodo di Coniglio (preparato con le ossa, sedano, carota e cipolla, eventualmente integrati con poco dado granulare in caso le ossa fossero poche)
- 100 g di Burro
- 400 g di Farina
- 4 Uova
- 1 Limone
- Sale
- Cannella grattugiata
- Pepe Nero in grani
- Noce Moscata grattugiata

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Per primissima cosa tagliate il coniglio a pezzi senza disossarlo e metteteli in una casseruola con un bicchiere di vino bianco e due rametti di rosmarino. Fate arrostire bene i pezzi di carne in forno a 200 gradi, cospargendoli spesso con il liquido che si formerà durante la cottura. Rigiratelo spesso. Quando sarà colorito tirate fuori i pezzi e disossateli, tagliandoli a pezzi più piccoli. Arrostiteli ulteriormente per far concentrare il sapore, tirateli fuori e lasciateli raffreddare. Come da manuale.

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Glaaab ! Frullate i pezzi di coniglio arrosto con una manciata d’ aghi di rosmarino fresco e circa 40 g di burro, un pizzico di sale e uno di pepe macinato. Se tutto é andato come previsto, dovreste trovarvi di fronte una mousse di coniglio arrosto piacevolmente profumato al rosmarino che vi spingerebbe a commettere atti peccaminosi (gola, decisamente il mio peccato preferito Smile with tongue out).

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Fate raffreddare il composto e preparate la pasta per i ravioli. L’ ho già spiegato nel post della mia prima pasta ripiena: i ravioli di ricotta e radicchio con crema di cannellini e bottarga. Sluuurp ! Abbiate pietà e perdonatemi se non ripeto tutto il procedimento, ma é spiegato molto bene lì. Dò per scontato che abbiate preparato una pasta con i fiocchi. Stendete la sfoglia sottile e tagliate dei quadrati di pasta di 5-8 cm di lato. Per dei tortelloni state sui 7-8, per dei tortellini più snelli, fate 5-6. Mettete un cucchiaino di ripieno al centro di quelli che saranno dei futuri tortelloni. Piegate i quadrati a metà in diagonale e distribuite il ripieno lungo la diagonale del tortellino. Ripiegate su ste stesso il vertice del triangolo così formato.

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Arrotolate quindi il tortellino ad anello, e pizzicatene le estremità per chiuderlo. In realtà é più difficile per me spiegarvelo a parole che per voi farlo ad occhi chiusi. Orgogliosi dei vostri tortelloni, preparatevi all’ atto finale.

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Infarinate leggermente i tortelloni finiti e lasciateli seccare su una spianatoia. A parte preparate i carciofi; chiedo venia per la pigrizia, ma nuovamente sono colto da una pericolosa artrite alle falangi delle dita, e invece di riscrivere il processo di pulizia dei carciofi, vi rimando a un mio precedente post, quello dei carciofi fritti alla toscana, dove il processo di pulitura in acqua acidulata é spiegato un po’ più in dettaglio. Una volta lasciati spurgare, tagliate i carciofi a spicchi e il bacon a listarelle. Fate fondere il burro in una padella, rosolate carciofi e bacon e condite con generosa cannella, noce moscata e pepe macinati.

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Preparate il brodo con le ossa del coniglio e qualche pezzo di carne, se ne é rimasta, che darà sapore al brodo. Unite cipolla, sedano e carote per fare un brodino bello saporito e salatelo (se le ossa che avevate a disposizione erano poche, integrate il brodo con poco dado, e in quel caso non sarà necessario salare). Tuffate i tortelloni nel brodo bollente e cuoceteli per pochi minuti, scolandoli direttamente nella padella col sugo di bacon e carciofi. Mescolate rapidamente per far insaporire i vostri bei tortelloni e serviteli caldissimi ai vostri salivanti commensali. Godete e mangiatene tutti !

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martedì 18 settembre 2012

QUICHE ALLE VERZE PATATE E PORRI

 

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Esimi estimatori di questo blog, quest’ oggi parliamo di un filone che non aveva ancora fatto la sua apparizione su questo blog, e, perciò, doppiamente benvenuto. Parliamo nientepopodimeno che delle torte salate. Ebbene sì, la mia prima torta salata ! Mi auguro che questa sia la prima di una lunga serie. Rimanete sintonizzati per sapere come va a finire. Per adesso, cuccatevi questa bella quiche all’ ortolana !

dosi per 4 persone, considerandolo un nutriente piatto unico. In alternativa potreste sfamare 8-12 persone 'vendendola' come antipastino:
- un rotolo di Pasta Sfoglia già pronta
- mezza Verza
- 2 Porri
- 4-5 Patate di medie dimensioni
- 100 g di Gouda o Emmentaler
- 20 cl di Panna fresca
- 2 Uova
- 2 spicchi d' Aglio
- qualche fogliolina di Salvia fresca
- una generosa manciata di Parmigiano grattugiato
- 40 g di Burro o giù di lì
- Sale
- Pepe Nero macinato
- Noce Moscata grattugiata

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Per prima cosa lavate molto bene le verze e tagliatele a listarelle non troppo sottili. Fate la stessa cosa con i porri. Rosolate i porri nel burro, con aglio tritato e le foglie di salvia. Resistendo all’ infame profumo esalato dalla verdura al contatto con il burro, aggiungete, dopo qualche minuto, anche le verze e salate. Fate cuocere bene le verze, aggiungendo ogni tanto una mestolata d’ acqua per far sì che si inteneriscano per benino. Intanto in un pentolino a parte fate bollire dell’ acqua leggermente salata dove farete cuocere le patate pelate e tagliate a metà. Quando le patate saranno infilzabili con una forchetta (ma non troppo cotte o si sfalderebbero completamente), scolatele, tagliatele a cubetti di 1 cm di lato ed aggiungetele alle verze che, nel frattempo, avranno terminato di cuocersi. Lasciate raffreddare la padellata di verdure. Una volta fredda, aggiungete la panna e le uova sbattute con un pizzico di sale e pepe. Mescolate il tutto e incorporate un po’ di parmigiano grattugiato e il formaggio a cubetti. Se tutto é andato come previsto, dovreste trovarvi di fronte una cosa di questo tipo:

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Glaaab ! Resistete, ci siamo quasi ! Stendete il rotolo di pasta sfoglia in un recipiente adatto, foderandolo con carta da forno. Io mi sono servito di uno stampo rotondo da torte e devo dire che il risultato ha incontrato il mio gusto. A seconda delle dimensioni del vostro rotolo (o se avete preparato la pasta sfoglia da voi), scegliete il recipiente in modo tale che la pasta fuoriesca dal contenitore di almeno un paio di centimetri, ripiegabili verso l’ interno. Come da manuale.

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Disponete il ripieno sulla pasta sfoglia, distribuendolo uniformemente. Una volta terminato, ripiegate il lembo esterno di sfoglia e arricciatelo sul ripieno. Infilate la vostra quiche in forno a 190 gradi per 35-40 minuti, facendola cuocere uniformemente, e, se gradite, facendo abbrustolire al grill del parmigiano extra negli ultimi 5 minuti di cottura. Glaaab ! Potete servire una porzione abbondante di quiche come piatto unico o dei cubetti caldi o freddi come antipastino, o, ancora, fare delle mini-quiche individuali in appositi stampini per dolci. Alla prossima quiche ! Mangiate e godetene tutti, come sempre !

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sabato 15 settembre 2012

ORECCHIETTE CON ZUCCHINE MANDORLE E SALSICCIA DI MANZO

 

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Cari amici, oggi vi presento una ricettina originale per la mescolanza degli ingredienti; l’ uso congiunto della salsiccia di manzo, delle mandorle e dello zafferano, il tutto a condire una pasta cosi tradizionale come le orecchiette pugliesi potrebbero in primis lasciare basiti. In realtà, trattasi di una commistione di ingredienti che si sposano straordinariamente tra loro, parola di cavia. Si, perché sapete che tutto quel che vi propongo nel mio blog ha passato tanti e tanti test, incluso il più severo, quello con lo stomaco del sottoscritto. Ma bando alle nostre vecchie e amate ciance (ci fosse stato un lettore che mi abbia illuminato su questa parola fantomatica … mah…) e chiamiamo in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un ghiotto e completo primo piatto, a cui associare un antipastino o un secondo leggeri:
- 400 g d' Orecchiette Fresche
- 4 Salsicce di Manzo
- una manciata di Mandorle a scaglie
- Zafferano in stimmi
- 2 Zucchine
- 1 Cipolla
- mezzo bicchiere di Vino Bianco Secco
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale

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Dunque, per prima cosa, tagliate le zucchine alla julienne, salatele leggermente e pressatele sotto un peso per far perdere loro l’ acqua di vegetazione. Quest’ operazione potrebbe non essere necessaria se le zucchine sono piccole e di buona qualità (parola che, ahimè, in Olanda perde di qualsiasi significato). Nel frattempo, spellate la salsiccia di manzo e tritate la cipolla grossolanamente. In una padella fate rosolare la cipolla nell’ olio, aggiungete le mandorle a scaglie e la salsiccia e fate cuocere a fuoco vivo per 3 minuti. A questo punto sfumate con poco vino bianco. Aggiungete adesso le zucchine e continuate a far cuocere a fuoco più basso per 10-15 minuti, bagnando con poca acqua nel caso il sugo dovesse asciugarsi troppo. Tutto dovrebbe procedere secondo la foto da manuale:

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Verso fine cottura aggiungete anche un cucchiaio d’ acqua in cui gli stimmi di zafferano avranno rilasciato il loro colore. Glaaab ! Vedete anche voi quello che vedo io ? Si ? Beh allora non facciamo loro aspettare. Cuocete le orecchiette in acqua poco salata e scolatele belle tese (al dente). Condite le orecchiette col sugo di zucchine e salsiccia e servitele belle immediatamente. Mangiate e godetene tutti !

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martedì 11 settembre 2012

FAJITAS DI MANZO CON CIPOLLE E PEPERONI GRIGLIATI

 

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Ragazzi, quest’ oggi mi sono proprio immortalato. Non per vantarmi, ma a vedere questa foto mi viene una fame che sto svenendo, nonostante abbia appena finito di strafogare la mia creazione. Scriverò questa ricetta con le ultime riserve d’ energia che mi rimangono. Trattasi di uno dei cavalli di battaglia messicani, un must per gli amanti della cucina latino-americana e delle carne in genere. Trattasi di succulente striscioline di carne di manzo marinata e alla griglia in una tortilla con peperoni, cipolle e guacamole (per quest’ ultimo vi rimando alla ricetta separata del guacamole, per l’ appunto). Glaaab ! Solo a descriverlo sto sbavando per tutta casa come il cane di Pavlov. E mentre mi ricompongo, non senza vergogna, facciamo entrare in campo le agognate formazioni !

dosi per 4 fajitas belle cicciotte. Potrebbero essere un pasto unico per 4 persone o una merenda per il sottoscritto:
- 500 g di Controfiletto di Manzo
- 4 Tortillas di Grano
- 4-5 piccoli Peperoni di vari colori (giallo, rosso, verde, fucsia 0_o ...)
- 2 Cipolle Rosse
- uno spruzzo di Tequila !!!
- il Succo di un Lime
- abbondante Coriandolo fresco
- 2 Peperoncini Rossi piccoli ma bastardelli (significa piccanti)
- 2-3 spicchi d' Aglio
- abbondante Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale fino

+ gli ingredienti del guacamole (consultateli in quest'altro post)

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Chi non avesse capito che stavo scherzando sui peperoni fucsia abbandoni subito l’ aula. Ecco, adesso possiamo cominciare. Dunque, per prima cosa la parte più difficile: dovete far marinare la carne per una notte intera in cui sarete tormentati da incubi inconfessabili. Non preoccupatevi tuttavia; tutto ciò lo facciamo per un bene più grande, affinché la carne si insaporisca per benino. Dunque, versate un bel bicchiere d’ olio nel recipiente in cui andrete a marinare la carne. Unitevi il succo di lime, un pizzico di sale, i peperoncini tritati (ed eventualmente privati dei semi se picchiano troppo), la tequila ed una generosa manciata di coriandolo fresco tritato finemente insieme all’ aglio. Nel vostro recipiente dovreste avere un minestrone che assomiglia più o meno alla foto qui sotto:

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Ottimo, adesso tagliate la carne a listarelle non troppo sottili (altrimenti si seccherebbero in fase di cottura), intingetela per bene nella marinata, lasciatecela a mollo, copritela e scordatevene fino al giorno seguente, salvo una volta in cui siete autorizzati a riavvicinarvi al piatto per dare una girata alla carne. Uomini si diventa, signori. E anche donne, per diamine. Anche attraverso questi piccoli sacrifici. Il giorno seguente felici come una Pasqua, tirate fuori la carne dal frigorifero. Affettate grossolanamente i peperoni e le cipolle e fateli cuocere su una piastra che avrete unto con un paio di cucchiai della marinata della carne. Ogni tanto, se i liquidi dovessero asciugarsi troppo, aggiungete un’ altra cucchiaiata della marinata.

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Fate cuocere le verdure per 10-15 minuti, finché non saranno ben cotte.

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Piaciuta la trasformazione ? Ne sono lieto. Adesso scolate la carne dalla marinata (ma non buttatela finché non ve lo dirò io) e cuocete anch’ essa sulla piastra o su una griglia ben calde per pochi secondi per lato, in modo tale che rimanga un po’ succosa all’ interno. Comunque riguardo ai gusti in fatto di grado di cottura della carne non mi pronuncio. Fate come volete. Al sottoscritto piace bella succosa. E a voi ?

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Glaab ! Che fame ! Vedere queste piccole striscioline grigliate mi mette un appetito famelico addosso. Nel frattempo scaldate rapidamente le tortilla in una padella o nel forno. Spalmatela di guacamole, precedentemente preparato, disponetevi alcune striscioline di carne ben calde e i peperoni e le cipolle che avevate tenuto da parte. Arrotolate la tortilla come da manuale (magari aiutandovi con della carta stagnola per non far fuoriuscire tutto il ben di Dio) e servite immediatamente. Mangiate e godetene tutti !

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sabato 8 settembre 2012

BOK CHOY STUFATI CON ZENZERO

 

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Esimi asiofili o come dir si voglia. Chiedo venia se di recente non ho cucinato molte ricette etniche come in passato, ma, vedete, da quando vivo all’ estero cucinare piatti del nostro paese ha assunto un nuovo, eccitante significato per il sottoscritto. Spero non me ne vogliate, comunque cercherò di tornare a produrre come ai vecchi tempi delizie dell’ Estremo Oriente. Per il momento accontentatevi di questa semplicissimo contorno che vede per protagonista i cosiddetti Pak Choy, Bok Choy o Cavolo Cinese che dir si voglia. Trattasi di una verdura croccante e gustosa, lontano parente asiatico delle nostre rape. Ne approfitto anche per farvi prendere un attimo di pausa dal flusso incontrollabile di ricette non esattamente ipocaloriche che contraddistinguono questo blog. E-ehm, e dopo questo preambolo, facciamo entrare in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un contorno leggero da accompagnare a un bel piatto di carne al wok:
- 2 Pak Choy o Bok Choy o Cavoli Cinesi
- Aglio
- Zenzero
- Olio di Sesamo
- Olio d' Arachidi
- 2 cucchiai di Brodo Vegetale
- Zucchero
- Sale

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Ecco i protagonisti di quest’ oggi: potete trovare i Bok Choy nei più forniti mercati ortofrutticoli o nei negozi specializzati in alimentari asiatici. In commercio si trovano anche i Baby Bok Choy, caratterizzati dalle dimensioni più ridotte. Se scegliete i Baby Bok Choy, raddoppiate le dosi, calcolatene almeno uno per persona in quanto queste verdure tendono a scomparire una volta cotte. Dunque, per prima cosa lavate bene i Pak Choy, quindi tagliateli grossolanamente, foglie e gambi. I gambi rimarranno piacevolmente croccantini, ma qualora non fossero di vostro gradimento, eliminate con un coltello la parte più coriacea (fidatevi, magnate tutto che é buoooono !). In una padella scaldate l’ olio d’ arachidi e soffriggete aglio e zenzero tritati. Indi saltate i Bok Choy per 2 minuti. Aggiungete il sale, lo zucchero e 2 cucchiai di brodo vegetale. Fate evaporare i liquidi e servite i Bok Choy con un filo d’ olio di sesamo distribuito sulle verdure. Accompagnate con carne o gamberi al wok e riso bianco. Glaaab ! Mangiate e servitene tutti, come sempre.

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mercoledì 5 settembre 2012

SCALOPPINE DI TACCHINO CON MOZZARELLA E POMODORINO

 

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Cari lettori, quest’ oggi vi propongo quella che mia madre definirebbe una ricetta ‘alla veloce’, per uno di quei giorni, come oggi per l’ appunto, in cui non ho voglia di muovere neanche un’ unghia, e la cena devo iniettarmela per flebo. Trattasi di una cosa di una semplicità disarmante, ma che abbina saggiamente ingredienti a noi ben noti e graditi, quali i pomodorini, il basilico, la mozzarella. Glaab. Che ne dite ? Facciamo subito entrare in campo le formazioni ? Siiiiiiiiiii !

dosi per 4 persone, considerandolo un leggero secondo piatto a cui abbinare un bel primino o un bell' antipastino:
- 4 grosse fette di Fesa di Tacchino
- 12 Pomodorini a grappolo
- abbondante Basilico fresco
- 2 spicchi d' Aglio
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale
- Pepe Nero macinato

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E sulla scia degli ingredienti cardine di quest’ oggi, andiamo a spiegare il corto e facile procedimento. Per prima cosa, tagliate la mozzarella a fettine e lasciatele sgocciolare per 10 minuti in un colino. Tagliate i pomodorini a metà, tagliate anche gli spicchi d’ aglio in due metà e iniziate a scaldare l’ olio in una padella grande e piatta. Preparate le fette di fesa di tacchino, tagliandole delle dimensioni adatte a una porzione delle vostre (sapete che per me esiste un metro particolare) e battetele con il batticarne. Salatele e pepatele e rosolatele nella padella assieme all’ aglio. Come da manuale.

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Dopo che le fette di carne si saranno dorate un po’, stendete le fette di mozzarella e i pomodorini schiacciati su ogni fetta, coprite con un coperchio e continuate a cuocere per altri 5 minuti a fuoco dolce.  Gnaaam. Ci siamo quasi. Sistemate nei piatti le scaloppine di tacchino, scartate l’ aglio (lo so lo so, non lo faccio mai….ma questa volta tocca) e decorate con foglie di basilico. Servite e mangiatene tutti come sempre !

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domenica 2 settembre 2012

CREMA DI MASCARPONE VARIEGATA ALLA COMPOSTA DI FRAGOLE

 

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Cari amici, altro giro altra corsa. Negli ultimi giorni ho cucinato come un forsennato con l’ aiuto di mio fratello Beppe. Ho messo in cantiere certe chicche che spero apprezzerete tanto quanto il mio stomaco. Ho materiale per farvi ricoverare tutti per overdose da cucina ghiottona. E mentre rimetto insieme i pezzi, sconvolti da cotanta scioglievolezza, vi invito a provare questo semplice dessert di sicuro effetto. Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 6 persone, considerandolo un mattoncino di dessert, per cui dovrete lasciare abbondante spazio durante la cena (lo so, la gestione degli spazi richiede una certa maturità):
- 500 g di Mascarpone
- 2 Uova
- 200 g di Zucchero Semolato
- 250 g di Fragole di ottima qualità
- un pizzico di Vanillina pura
- uno spruzzo di Curacao o Grand Marnier o Cointreau (fate lo sforzo di procurarvi almeno uno di questi liquori...in futuro ci serviranno !)

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Per prima cosa, prepariamo la composta di fragole. Prendete i vostri fragolozzi, tagliateli a metà e metteteli in una casseruola a fuoco medio con 100 g di zucchero, un pizzico di vanillina e uno spruzzo di liquore per dare un bel profumino al tutto. Fate cuocere la composta fino a che i liquidi non si saranno assorbiti, assumendo una consistenza sciropposa, e le fragole avranno iniziato a disfarsi.  Come in questa sequenza da manuale.

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Lasciate raffreddare la composta e prepariamo la crema al mascarpone. Consultate la ricetta del tiramisù, ma, tanto per riassumere: sbattete i tuorli con gli altri 100 g di zucchero, aggiungete il mascarpone e continuate a lavorare con le fruste fino ad amalgamare la crema completamente. A parte montate a neve gli albumi con un pizzico di sale ed incorporateli al resto della crema.  Fate raffreddare anche la crema in frigorifero ed il gioco é fatto ! Prendete delle coppe da dessert e sistemate qualche cucchiaiata di composta di fragole sul fondo. Sopra disponete qualche cucchiaiata di crema al mascarpone e quindi nuovamente della composta di fragole e un altro strato di crema al mascarpone. Per ultimo disponete un’ ultima cucchiaiata di composta e decorate con una fragola intera e qualche fogliolina di menta (che ahimè, non avevo !!). Fate raffreddare e servite le coppette belle fresche e mangiate e godetene tutti !

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