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giovedì 29 novembre 2012

GNOCCHI ALLA BAVA

 

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Carissimi amici sbavanti, é a voi che mi rivolgo quest’ oggi. Incluso me, ovviamente. In pochi lo sanno, ma quell’ uomo che diede il nome a questa preparazione gnoccolosa, lo fece contemplando nello specchio la bava che generava la visione di questo piatto sulla sua miserevole faccia. E così mi sono sentito io mentre facevo le foto al mio bel piattino, prima di seccarmelo per benino, con la macchina fotografica che mi tremava tra le mani a causa dello sbavamento. Ma basta sbavare; facciamo subito entrare in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto mattonellico, di quelli a cui non associare nulla, se non una preghiera:
- 500 g di Gnocchi di Patate
- 200 g di Toma Piemontese (io ho usato 2 Tomini, ugualmente gustosi)
- 100 g di Fontina
- 4 dl di Panna fresca
- Pepe Nero in grani
- Sale

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E come non indugiare su questi due colossi caseari italiani ? Trasportati dall’ Italia all’ Olanda dalla mia santa madre, non potevano rendere onore alla patria in un modo migliore. Dunque, basta con i panegirici (avevo sempre sognato di usare questa parola) e vediamo il procedimento. Per prima cosa, scaldate la panna in una pentola, a fuoco molto basso. Sempre a fuoco basso, fate sciogliere i formaggi tagliati a pezzetti o a fettine nella panna.

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Glaaaab ! Guardate questo oceano di formaggio ! Mi viene voglia di mettermi il costume da bagno e farci un giro. A voi no ? Ok, mentre deliriamo, mettete a bollire l’ acqua con poco sale e tuffatevi gli gnocchi. Scolateli bene con una schiumarola man mano che verranno a galla e versateli direttamente nella pentola dei formaggi. Mescolate bene, lasciando insaporire e aggiustando con una grattatina di pepe e, se volete, di noce moscata. Sluuuurp ! Semplicissimo, no ? Mangiate e sbavatene tutti !

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lunedì 26 novembre 2012

ORATA AL FORNO CON PATATE E POMODORINI

 

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Gentili bloggatori, pochi di voi potranno apprezzare il divertimento nel comprare ingredienti all’ estero, cercando di tradurli in italiano ed essere ancora certi di aver comprato la cosa giusta. Comprare pesce, ad esempio, é estremamente avventuroso. Qui in Olanda i nomi sono un po’ diversi, ma con un po’ di fantasia ci si arrangia; come quest’ oggi che ho comprato una ‘dorade’ (orata) e mi accingo a presentarvela in tutto il suo splendore. Peso perfetto per una persona (400 grammi), calzava nel mio recipiente di terracotta come un piede in una scarpa, era stata pescata per me ! E qual miglior modo di prepararla che esaltandone il gusto con una semplice informata agli aromi e verdurine gratinate ? Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un fantastico e leggero secondo a cui abbinare un bel primo piatto o antipasto di pesce:
- 2 Orate da 800 g l' una
- una decina di Patate di piccole dimensioni
- 12 Pomodorini
- un mazzetto di Salvia
- tre rametti di Rosmarino
- una manciata di Prezzemolo
- una manciata di Pecorino grattugiato
- 2 spicchi d' Aglio
- Sale
- Pepe Nero in grani
- Olio Extra Vergine d' Oliva

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Vedete quella banda dorata davanti e attorno agli occhi ? Questo é il segno distintivo dell’ Orata (da cui il nome, dorata); siete avvisati, nel caso, come a volte il sottoscritto, doveste faticare per distinguere il pesce e non sapete chiedere. Dicevo, splendido esemplare che ci accingiamo a preparare. Nelle dosi ho considerato che il pesce fatto così va giù come le ciliegie (un boccone tira l’ altro), senza peraltro avere un impatto spossante sullo stomaco. Quindi, abbondiamo !

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Dunque, pelate le patate e tagliatele a fettine sottili. Tagliate i pomodorini a metà nel senso della lunghezza. Prendete il vostro pesciolino e rimuovete le branchie e le viscere; eliminate queste ultime incidendo l’ addome con le forbici e tagliando la pancia del pesce fino alla gola. Se avete un po’ di fortuna vi farà la cortesia il vostro pescivendolo. Lavate mooolto bene l’ orata dentro e fuori, asciugatela bene con carta assorbente (dentro e fuori) e riempitela con uno spicchio d’ aglio tagliato in 2-3 pezzi e qualche foglia di salvia e rosmarino.

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In una teglia da forno distribuite 2-3 cucchiai d’ olio. Formate uno strato di fette di patate, salate, pepate e cospargetele con poco pecorino grattugiato. Lasciate uno spazio al centro per posarvi il/i pesce/i. Posato il pesce, ricopritelo con un altro strato di patate e i pomodorini, salate e pepate ancora, un’ ultima grattata di pecorino e un filo d’ olio extra vergine per condire. Spolverizzate con prezzemolo tritato e aghi di rosmarino. Glaaaab !! Non é meravigliosa ?

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Infornate la nostra orata per 30-40 minuti a 200 gradi, facendo gratinare la superficie negli ultimi dieci minuti; una volta tirata fuori, diliscatela e sfilettatela direttamente nei piatti dei vostri commensali allupati, accompagnando il pesce con le patate e i pomodorini. Eh eh, mangiate e godetene tutti come sempre !

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sabato 24 novembre 2012

PETTO DI POLLO AL PATE DI FEGATINI E DRAGONCELLO

 

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Cari amici, l’ altro giorno non sapevo cosa fare, avevo un po’ di scarti e, come a volte accade ai cuochi dilettanti, ho deciso di mischiarli e vedere cosa ne saltava fuori. In realtà non andavo proprio a naso; penso di aver messo insieme sapori che si sposano molto bene, ma l’ ardua sentenza la rimando ai posteri. Sarebbe bello ricevere il parere di qualche persona che ha provato a riprodurre questa leccornia. Il paté di fegatini vi consiglio di realizzarlo il giorno prima con la semplicissima procedura dell’ altro post. Ebbene, che squillino le trombe ed entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un gustoso anche se non troppo pesante secondo piatto (potete tranquillamente abbinare antipasto e/o primo piatto):
- 500 g di Petto di Pollo
- 2-3 cucchiai di Paté di Fegatini (consulta l' altro post per la procedura); preparatelo il giorno prima e conservatelo in frigorifero avvolto in pellicola da cucina
- un ramoscello di Dragoncello fresco
- una manciata abbondante di Pinoli
- 2 stecche di Cannella
- una grattata di Noce Moscata
- un bicchierino di Marsala
- 2 Scalogni
- Olio Extra Vergine d' Oliva

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Che delizia il dragoncello con quell’ aroma tra l’ anice e la liquirizia ! Perfetto per conferire un gusto fuori dall’ ordinario  e solleticare anche i palati più incontentabili. Per prima cosa, tagliate il petto di pollo a pezzi non troppo piccoli, rosolate gli scalogni tritati in due cucchiai d’ olio e fate rosolare anche il pollo a fuoco vivace. Aggiungete i pinoli interi e sfumate con il marsala. Abbassate la fiamma e aggiungete anche le stecche di cannella e, una grattata di noce moscata e il dragoncello in foglie. Sentite anche voi quello che sento io? Un profumino speziato che solletica le vostre papille gustative ? Non ancora, manca poco. Fate cuocere per 5-10 minuti e verso la fine aggiungete il paté di fegatini e mantecate nuovamente a fuoco vivo fino a che si sarà sciolto completamente. Glaaabbb ! Adesso, si ! Potete servire in tavola, bello caldo. Con il paté in eccesso fate dei crostini da presentare come antipasto. Mangiate e godetene tutti !

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martedì 20 novembre 2012

STRUDEL DI MELE CON CREMA PASTICCERA

 

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Gentili spettatori di blog, quest’ oggi affrontiamo un nuovo, impegnativo dolce; occupa a fagiuolo un buco di dessert lasciato dalle mini millefoglie con crema allo zafferano che avevano allietato una giornata di fine settembre che ormai sembra lontanissima. Dicevo, una ricetta impegnativa che ci litighiamo con gli austriaci, e che fa decisamente all’ abbisogna in queste fredde giornate d’ autunno. Ma bando alle famigerate ciance, e che entrino in campo le formazioni !

dosi per 8 persone, considerandolo un gustoso e nutriente dessert, perfetto per la stagione fredda:

per la crema pasticcera:
- 2-3 Uova (intere o solo i tuorli, come preferite voi)
- 50 cl di Latte fresco
- 3 cucchiai di Farina
- Zucchero a piacere (in media 7-8 cucchiai)
- un pizzico di Vanillina

per la pasta dello strudel:
- 1 Uovo
- 80 g di Burro
- mezzo bicchiere di Latte
- 70 g di Zucchero+ Zucchero a velo per decorare
- un pizzico di Sale

per il ripieno dello strudel:
- 1 kg di Mele Renette
- abbondante Cannella appena grattugiata
- 50 g di Pangrattato
- due manciate di Uva Passa
- 3 cucchiai di Rum di buona qualità
- 100-150 g di Zucchero (a seconda dell' acidità/dolcezza delle mele)
- 60 g di Burro
- Scorza di Limone grattugiata

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Caspita ! Non mi era mai capitato di scrivere una lista di ingredienti così lunga ! Ma non scoraggiatevi, fare uno strudel da combattimento é più facile di quanto crediate ! Per prima cosa, impastate la farina setacciata su un ripiano da lavoro, fate la fontana con lo zucchero, l’ uovo, il burro ammorbidito e spezzettato e il sale. Cominciate ad impastare a mano, incorporando a filo il latte. Mescolate bene l’ impasto fino a renderlo omogeneo ed elastico e lasciatelo riposare una mezzoretta coperto da un panno.

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Nel frattempo sbucciate le mele (servitevi di un pelapatate; fa miracoli !), tagliatele in quattro ed affettatele finemente.

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Rosolatele in una padella capiente con il burro e sfumatele con il rum. Dopo qualche minuto, aggiungete zucchero, pangrattato e scorza di limone e cannella grattugiata. Sentite anche voi quello che sento io ? Zaffate moleste esalare dalla padella del peccato ? Non cedete. Voi siete più forti, posso dimostrarvelo. Fate rinvenire le uvette in acqua tiepida, strizzatele e aggiungetele al composto di mele che nel frattempo sarà diventato una marmellata con pezzetti di mela. Dopo 10 minuti di cottura totali, spegnete e lasciate raffreddare il ripieno.

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Nel frattempo, recuperate la pasta dello strudel. Lavoratela sul ripiano di prima, magari infarinato per risparmiare qualche in…zzatura. Anzi, vi dirò di più: se volete risparmiarle tutte le in….zzature, lavoratelo direttamente su un ampio foglio di carta da forno. Questo renderà più semplice sollevare lo strudel per piazzarlo sulla placca. Io non ho usato questo accorgimento e mi sembrava di sollevare un’ orca arenata sulla spiaggia. Non ne voleva sapere di sollevarsi. Ma lassamo perde’. Dicevo, Stendetelo in una forma rettangolare e posizionate il ripieno, livellandolo, lungo il lato più lungo (lo so, mi ripeto, ma non trovavo un sinonimo di lungo O_o).

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Chiudete lo strudel avvolgendo entrambi i lembi della pasta su se stessi a libro. Se vi garba di più, potete anche mettere il ripieno vicino ad un’ estremità e arrotolare il mostro tipo uno strudel (eh già, perché, cosa stavamo facendo ?). Posizionate lo strudel su una placca da forno (adesso mi capite perché dicevo di usare l’ accorgimento della carta da forno, altrimenti non riuscirete mai a spostarlo dal ripiano alla placca senza romperlo. Io ce l’ ho fatta, non so come, infatti sto pensando di entrare in un circo per le mie doti acrobatiche). Bagnate lo strudel con poco latte e infornatelo per un buon 40 minuti a 180 gradi e spolverizzatelo di zucchero a velo. Per la crema pasticcera, la farò molto breve; mescolate a freddo le uova con lo zucchero e aggiungete la farina setacciata. Continuate a mescolare energicamente per evitare la formazione di grumi. Mettete sul fornello a fuoco molto basso e aggiungete tutto il latte poco alla volta, senza mai smettere di girare. Quando dico mai, significa mai. Fate addensare la vostra crema e aggiungete un pizzico di vanillina per darle profumo. Glaaaab ! Servite lo strudel ben caldo con una mestolata generosa di crema pasticcera. L’ opera omnia é terminata; mangiate e godetene tutti ! Auf wiedersehen !

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sabato 17 novembre 2012

PACCHERI AI FRUTTI DI MARE

 

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Cari amici, a seguito del successo delle linguine alle vongole veraci di settimana scorsa, vi propongo quest’ altro primo piatto di mare da veri buongustai. Facile da preparare, irresistibile, ricco; non devo sforzarmi più di tanto per convincervi ad andare a comprare l’ occorrente per preparare questa delizia. E allora, che squillino le trombe ed entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un ricco primo piatto a cui associare un antipasto o un secondo di pesce:
- 400 g di Paccheri di Gragnano
- 1 kg di Cozze freschissime
- 300 g di Gamberi freschi
- 300 g di Calamari freschi
- 2-3 cucchiai di Pangrattato
- abbondante Prezzemolo
- 2 spicchi d' Aglio
- un goccio di Vino Bianco Secco
- 1-2 Peperoncini Rossi piccanti
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale

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Che bell’ accozzaglia di cozze, non trovate ? E il gioco di parole é assolutamente voluto. Dunque, miei prodi marinaretti, per prima cosa spazzolate energicamente tutte le cozze (un lavoraccio, lo so; avete voluto la bicicletta ?) una per una con il vostro spazzolino da denti in pensione (ancora una volta utile) onde eliminare tutta la sabbia, la mucillaggine e le incrostazioni dei molluschi. Sistematele in una padella bella grande e fatele aprire a fuoco vivo per qualche minuto, senza aggiungere condimento.

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Tenete le cozze da parte. Adesso occupiamoci dei calamari: puliteli aprendo delicatamente le sacche ed estraendo le interiora e l’ ossicino allungato. Tagliate via gli occhi e rimuovete il becco. Fatto questo, tagliate le sacche ad anelli e  lasciate i tentacoli interi (tagliateli uno ad uno, ma lasciate il singolo tentacolo intero).

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Sgusciate i gamberi e in una padella capiente fate rosolare in 2 cucchiai d’ olio i calamari, sfumandoli quindi con il vino bianco. Lasciateli cuocere per qualche minuto a fiamma bassa, quindi aggiungete anche i gamberi e salate. Quando anche questi saranno cotti, aggiungete le cozze. Estraete metà circa dei frutti dalla valve (come sono tecnico eh ? Il mio prof di paleontologia può essere orgoglioso di me) e lasciate l’ altra metà che andrà a decorare il piatto finale.

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Spolverizzate il tutto con abbondante prezzemolo tritato finemente. Sllluuuuuurp ! Vedete anche voi quello che vedo io ? Chiudete gli occhi e non cedete ! Non abbiamo ancora finito. A parte, il tocco finale, mentre metterete a bollire l’ acqua per i paccheri. In un padellino soffriggete gli spicchi d’ aglio e il peperoncino tritati in olio d’ oliva e aggiungete una manciata di pangrattato e fatelo insaporire per benino. Glaaaab !

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Scolate la pasta bella al dente, conditela con i frutti di mare, aggiungendo a piatto terminato le cozze ancora invalvolate (questo non é un termine tecnico, bensì una parola inventata di sana pianta dal sottoscritto, ma che sembra calzare a pennello Winking smile) e il pane fritto, aggiungendo nuovamente prezzemolo tritato (non é mai abbastanza !). Glaaaab ! Spero che il piatto sia di vostro gradimento; quando l’ ho preparato, qualche giorno fa, i miei commensali si stavano mangiando anche il piatto. Mi auguro abbiate lo stesso successo con i vostri ! Mangiate e godetene tutti !

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mercoledì 14 novembre 2012

CREMA DI PATATE E PORRI CON PECORINO PEPATO FRESCO

 

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Esimi, quest’ oggi una ricettina facile facile salutare salutare (ma perché scrivo tutto due volte ? O_o) e che calza alla perfezione con il clima di questi giorni. Oggi non mi viene in mente nulla che valga la pena essere menzionato, per cui, beccatevi la ricettina e magnate alla mia salute. Che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto, o, in versione ridotta, un antipastino:
- 500 g di Patate
- 1 Porro
- 2 gambi di Sedano
- mezzo litro di Brodo Vegetale
- Pecorino Pepato fresco
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale

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Per prima cosa, fate bollire le patate con tutta la buccia, dopo averle preventivamente spazzolate a dovere (ennesima prova di resistenza del mio spazzolino, dovreste procurarvene uno anche voi). Fatele bollire per circa una mezzoretta, a seconda della consistenza delle patate. Potrebbe volerci di più. Non abbiate fretta in quanto le patate devono potersi convertire in una cremina. Passata la mezzora o giù di lì, lasciatele intiepidire leggermente, sbucciatele e passatele  o al passaverdura o al mixer fino a disintegrarle. Nel frattempo, affettate finemente i porri e il sedano e fateli rosolare in qualche cucchiaio d’ olio in una pentola dai bordi alti. Dopo cinque minuti aggiungete la purea di patate e qualche mestolata di brodo. Lasciate che le patate incorporino il brodo e si insaporiscano e, se necessario, aggiungete altro brodo per conferire alla crema una consistenza piuttosto fluida. Buona la pappa, non trovate ? Bene. A parte affettate sottilmente o a scaglie il pecorino pepato, che deve essere piuttosto fresco (non troppo stagionato) e non troppo piccante. Servite immediatamente la crema di patate accompagnata da scaglie di pecorino e crostini di pane. Glaaab. Mangiate e godetene tutti !

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sabato 10 novembre 2012

involtini di vitello con bietole prosciutto e pecorino

 

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Carissimi, e dopo la vongolata di qualche giorno fa, eccoci cambiare tema; un bel secondo di carne, che era da un po’ che non ne preparavo. Trattasi di uno dei 3000 modi di preparare le fettine di carne battute sottili, che siano di vitello, come in questo caso, o di tacchino o di maiale poco importa. Per vostra informazione, qua all’ estero bisogna ingegnarsi perché il concetto della carne affettata sottile per farne involtini qui in Olanda perlomeno non é ancora arrivato. Non mi resta che ingegnarmi e trovare soluzioni alternative. Queste fettine le ho ricavate da fettone di fesa di vitello che ho, non senza problemi, suddiviso in due nel senso dello spessore e quindi battuto con un batticarne. Questo solo per farvi capire i sacrifici e le sfide quotidiane che tocca affrontare in cucina. Ma adesso, é ora di preparare la pappa: che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un gustoso secondo piatto con la peculiarità delle ciliegie (uno ne tira un centinaio O_o):
- 500 g di Fettine sottili di Fesa di Vitello
- 600 g di Bietole
- 100 g di Prosciutto Cotto a fette non troppo sottili
- 100 g di Pecorino Fresco
- 200 g di Passata di Pomodoro
- 1 spicchio d' Aglio
- Sale
- Pepe Nero macinato
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Stuzzicadenti o Refe (che strana parola, non trovate ?) da Cucina

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Per prima cosa, miei prodi, battete le fettine di vitello mooolto sottili. Più sottili saranno, più gli involtini saranno ghiotti e facili da maneggiare. Salatele e pepatele da entrambi i lati. Nel frattempo lavate molto accuratamente le bietole e separate le foglie senza romperle e sbollentatele in acqua leggermente salata per qualche minuto. Scolatele per benino e stendetele.

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Sistemate su ogni fettina di vitello una fetta di prosciutto cotto tagliata relativamente spessa, una fetta di pecorino fresco e una foglia di bietole. Arrotolate la fettina e il suo ripieno e fermatela con uno stuzzicadenti o con del fantomatico refe da cucina. Qualsiasi cosa utilizziate, legateli bene per non far uscire il ripieno durante la cottura. I vostri involtini sono belli e pronti ! Dovrebbero esservi avanzate delle bietole; tenetele da parte che le aggiungeremo alla salsa di pomodoro fra poco.

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Nel frattempo, fate rosolare l’ aglio tritato in due cucchiai d’ olio d’ oliva e aggiungete gli involtini, facendoli rosolare bene su tutti i lati. Devo dire che quest’ operazione mi é risultata un po’ complicata per via degli stuzzicadenti; la prossima volta opterò per il refe da cucina. Quando gli involtini saranno rosolati, aggiungete la passata di pomodoro e fate cuocere il tutto per almeno una mezzoretta, regolando di sale e pepe verso la fine. Aggiungete anche un pizzico di zucchero per contrastare l’ acidità del pomodoro. Verso la fine, aggiungete le rimanenti bietole e lasciate insaporire il tutto. Glaaab ! Serviteli caldissimi e mangiate e godetene tutti come sempre !

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mercoledì 7 novembre 2012

LINGUINE ALLE VONGOLE VERACI E PEPERONCINO

 

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Signori, quest’ oggi mi é capitata una di quelle botte di fortuna che un uomo deve saper cogliere, perché di treni come questo ne passano pochi nella vita. Ebbene, mi trovo al mercato dell’ Aia, intento a cercare qualcosa di speciale nelle bancarelle del pesce. Detto fatto. Mi imbatto in un bel sacchetto di vongole. Le adocchio da lontano ed é amore a prima vista. Sono grosse, veraci, come dice un’ etichetta attaccata alla rete che le contiene e soprattutto, sono sole. Nessun altro sacchetto a far loro compagnia. Le uniche, le ultime vongole italiane rimaste. Non me lo faccio ripetere due volte. Compro quel sacchetto di vongole (mi avevano fatto venire una voglia che avrei speso qualsiasi cifra) e corro a casa a fare una bella piattata di linguine alla classica maniera partenopea. La vita di un italiano all’ estero é fatta anche di queste piccole ma impagabili soddisfazioni. E qui ve le ripropongo, per la gioia dei vostri occhi. Che entrino immediatamente in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un gustosissimo nonché' leggero primo piatto, a cui accompagnare un bel secondo di pesce:
- 500 g di Linguine
- 1 kg di Vongole Veraci
- 2-3 spicchi d' Aglio
- abbondante Prezzemolo fresco
- 2 Peperoncini Rossi Piccanti
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale

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Guardatele in tutto il loro splendore ! Mi sono sentito un po’ come in Alice Nel Paese Delle Meraviglie, quando il Tricheco e il Carpentiere si litigano una partita di succulenti molluschi. In quel caso si trattava di ostrichette. Ma l’ amore nel viziarle e mangiarle é stato assolutamente paragonabile. Fate mooolta attenzione quando scegliete le vongole in quanto una buona percentuale di quelle in circolazione é piena di sabbia ! Niente di peggio che rovinare un bel piatto di vongole sentendo i grani di sabbia sotto i denti O_o. A me é andata strabene; di sabbia neanche l’ ombra, ma mi raccomando, dovete lavarle più e più volte alla perfezione. Scartate quelle già aperte o, nella peggiore delle ipotesi, morte (in quel caso puzzerebbero). Lavatele una prima volta e spazzolatele a dovere. Il mio carissimo spazzolino da denti in pensione é tornato utile ancora una volta. Indi lasciatele spurgare per almeno un paio d’ ore (c’ è chi le lascia una notte intera in frigo) in un contenitore con acqua fredda salata. Questo farà sì che le vongole buttino fuori quasi tutta la sabbia. Finito il tempo di spurgo risciacquatele ancora una volta sotto l’ acqua gelida e buttatele in una padella dove avrete fatto soffriggere in 2-3 cucchiai d’ olio l’ aglio e il peperoncino tritati. Fatele cuocere a fiamma viva.

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In circa 5-10 minuti le vongole dovrebbero aprirsi tutte. Scartate quelle che anche dopo 10-15 minuti non si fossero aperte; le malelingue dicono che sono quelle che contengono ancora la sabbia (sarà vero ? Mah …). Le vongole rilasceranno un’ acquetta deliziosa che darà un profumo inconfondibile al piatto. Se pensate che sia il caso, filtrate l’ acquetta in modo tale da rimuovere eventuali rimasugli di sabbia; a me, come dicevo in apertura, é andata strabene in quanto questa operazione non é stata necessaria. Cospargete le vongole con abbondante prezzemolo tritato e spegnete la fiamma. Rimuovete circa metà o due terzi dei gusci, mi raccomando, assicurandovi di lasciare il frutto della vongola nella padella O_o. Il resto delle conchiglie con ancora il frutto dentro servirà a decorare il piatto. Cuocete delle linguine o spaghetti ben al dente, scolatele/i e versate la pasta direttamente nella padella con la preziosa acqua delle vongole e i frutti stessi. Mescolate a fuoco vivace per 1 minuto e servite immediatamente, decorando ogni piatto con qualche conchiglia. Glaaab !! Godete e mangiatene tutti !

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sabato 3 novembre 2012

soufflé di patate novelle con finferli e porcini

 

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Gentili connazionali e non, quest’ oggi un’ altra ricettina autunnale di quelle che scaldano il pancino, messo a dura prova dalle temperature non più amichevoli. Per me qua in Olanda é forse in un certo modo più facile perché amichevoli non lo sono state mai O_o. Ma veniamo alla ricetta. Dotatevi di quanti più funghi riusciate; io sono riuscito a trovare champignon (facile), finferli e porcini, ma potete aggiungerne di altri tipi, se avete la fortuna di vivere in una zona funghifera dove reperire queste creature divine dovesse risultarvi particolarmente facile. Pronti quindi ? Che entrino in campo le nostre amate formazioni !

dosi per 12-16 soufflé di dimensioni umane; ognuno potrebbe fungere (ahaha casca proprio a pennello oggi) da antipastino:
- 400 g di Patate Novelle
- 100 g di Porcini freschi
- 100 g di Finferli freschi
- 100 g di Champignon freschi
- un ciuffo abbondante di Maggiorana
- 2 Scalogni
- 2 Uova
- 100 g di Burro
- 60 g di Parmigiano
- mezzo litro di Latte fresco
- 60 g di Farina
- Sale
- Pepe Nero in grani
- Noce Moscata grattugiata

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Per prima cosa, miei prodi, spazzolate bene i funghi. Badate, ho detto spazzolate, non lavate. Devo averlo ripetuto già n volte, ma i funghi non si lavano o perderebbero gran parte del loro sapore, inzuppandosi d’ acqua. Io li spazzolo con un vecchio spazzolino da denti che non poteva andare in pensione in maniera più gloriosa. Al massimo, passateli velocemente con un panno umido. Non vi consento di più. Dicevo, pulite i funghi e tagliateli grossolanamente. A parte mettete a bollire in acqua leggermente salata le patatine. Le scolerete quando saranno completamente cotte, dal momento che dovremo comunque pestarle. In una padella rosolate i funghi in una noce di burro, assieme con gli scalogni tritati, la maggiorana e una aggiustatina di sale e pepe. Dopo una decina di minuti, spegnete.

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Mentre le patate si stanno cuocendo, potete preparare la besciamella. Ancora, una volta, vi rimando al post delle lasagne al pesto, dove il processo é spiegato piuttosto bene. Non sottovalutate la preparazione della besciamella; per il nostro soufflé’ avremo bisogno di tutta la cremosità che riuscirete ad ottenere. Avete visto ? Per i pigri riassumo moolto schematicamente; fate fondere il burro, aggiungete la farina setacciata e mescolate. Quando tutta la farina si sarà sciolta nel burro, aggiungete poco alla volta il latte caldo, salate, pepate e nocemoscate e il gioco é fatto ! Ok, adesso dò per scontato che le nostre patatine siano pronte. Scolatele e schiacciatele con una forchetta. Aggiungete il parmigiano grattugiato, i tuorli delle uova, la besciamella e una generosa dose di pepe nero e noce moscata, come da foto.

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Passate il tutto rapidamente con delle fruste, in modo tale che il composto si amalgami bene e aggiungete quindi la metà dei funghi trifolati. A parte sbattete gli albumi con un pizzico di sale e incorporateli a poco a poco mescolando delicatamente con un cucchiaio per non farli smontare. A questo punto, se tutto é andato come previsto, dovreste trovarvi davanti un oceano patatoso giallo, con scogli sparsi di porcini e finferli. Avete voglia di nuotarci dentro, lo so. Anch’io; tant’ è vero che mentre li facevo indossavo il costume da bagno. Ma non possiamo cedere alla tentazione, ormai manca pochissimo. Distribuite il composto pata-fungoso in stampini individuali da soufflé o dessert (tipo muffin) imburrati o qualsiasi stampo che faccia all’ abbisogna. Se non avete stampini individuali, potete fare un unico, colossale, soufflé. Non é tutto per voi, dovreste comunque dividerlo con i vostri commensali (ingordi, lo so che il pensiero di mangiarvelo tutto voi vi ha sfiorato la mente).

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Pronti ? E allora inforniamoli a 180 gradi per 20-30 minuti, facendoli cuocere prima dal basso e ultimando la cottura con una bella gratinatura superficiale. Glaaab ! Simpatici, no ?

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Lasciateli rassettare qualche minuto prima di servirli (questo é l’ ultimo sacrificio che vi chiedo, giurin giuretta). Distribuiteli in piatti individuali, accompagnati da una porzione dei funghi trifolati che avevamo lasciato da parte. Glaaaab ! Mangiate e godetene tutti !

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giovedì 1 novembre 2012

CANNELLONI CON RUCOLA PORRI E MOZZARELLA DI BUFALA

 

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Amici che mi seguite da anni orsono (e anche a quelli che si sono appena aggiunti), buonasera. Oggi vi presento una ricettina niente male, diciamo un modo un po’ più insolito di preparare i cannelloni che spero sarà di vostro gradimento. A proposito (in realtà é a sproposito ma fa lo stesso), i miei colleghi olandesi si sono lamentati che quando vanno sul mio blog e usano Google translator, il mio blog non ha senso, é pieno di frasi senza capo né coda. Mi sono detto ‘caspita! Google translator funziona alla perfezione allora!’; in realtà, ho spiegato loro, mi piace mettere giochini di parole e cose campate per aria e frasi spezzate così per uscire dalla monotonia e mantenervi svegli. Agli olandesi toccherà cercare di capire il procedimento delle ricette, dove di solito mi concentro di più e sono più facile da tradurre. Visto che non c’ entrava una mazza con il preambolo ? E indi, che entrino in campo le formazioni !

dosi per 4 persone, considerandolo un primo piatto di tutto rispetto, ne ho mangiati di più pesanti, è vero, ma non si tratta comunque di una passeggiata:
- 16-20 Cannelloni Secchi
- 1 Porro
- un pugno di Pinoli
- 250 g di Rucola
- 300 g di Mozzarella di Bufala
- abbondante Grana Padano grattugiato
- un mazzetto di Maggiorana fresca
- 2 spicchi d' Aglio
- mezzo litro di Latte fresco
- 60 g di Farina
- 60 g di Burro
- Sale
- Pepe Nero in grani
- Noce Moscata grattugiata
- Olio Extra Vergine d' Oliva

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E su questo bel primo piano delle verdure protagoniste di questa ricetta, per prima cosa preparate la besciamella. Per farlo, non vi occorrerà altro che andare a rivedere il post delle lasagne al pesto, dove spiegavo, appunto, come ottenere una besciamella come si deve. Abbiate pazienza se non mi ripeto, siate indulgenti con il sottoscritto. Grazie delle indulgenze gratuite. Fatta la besciamella, mettete a bollire una pentola d’ acqua leggermente salata e tuffatevi la rucola, sbollentandola per una decina di secondi.

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Ecco come apparirà la rucola sbollentata; un mostro informe e tutto raggomitolato. Non abbiate timore, non vi farà alcun male. Gliene farete voi, ve lo garantisco. Strizzate bene la rucola e tritatela. A parte affettate il porro come da foto manuale, in fettine piuttosto sottili. Rosolatelo per qualche minuto in padella con l’ aglio soffritto in 2-3 cucchiai d’ olio e i pinoli. Dopo 5 minuti unite la rucola e la maggiorana, salate e pepate. Tagliate la mozzarella di bufala a cubetti e lasciatela sgocciolare per qualche minuto in uno scolapasta.

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Lasciate raffreddare le verdure prima di aggiungere la mozzarella tagliata a cubetti a freddo. Mescolate bene il tutto e predisponete i cannelloni e le teglie dove andrete a cuocerli. Cuocete i cannelloni secchi per 3-4 minuti in acqua salata e tirateli fuori belli al dente. Riempiteli ad uno ad uno con il composto di porri, rucola e mozzarella e disponeteli nelle teglie di cottura precedentemente unte d’ olio.

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Ricoprite di besciamella, una generosa grattugiata di grana, pepe, noce moscata e una noce di burro. Infornate a 180 gradi per una mezzoretta, o comunque fino al grado di abbrustolimento che più vi aggrada. Mangiate e godetene tutti.

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