Gentili blogspettatori, quest’ oggi trattiamo un classico che nella mia famiglia non manca mai alle feste comandate, specialmente Natale e Capodanno. In effetti, mi stupisco di averlo messo solo adesso nel blog, ma le ricette da realizzare sono così tante che a volte non so da che parte iniziare per far fronte allo scandalo di avere ancora troppe prelibatezze da pubblicare. Diamo a Cesare quel che é di Cesare; questa ricetta é una di quelle di mia mamma (il suo blog é tornato ! provare per credere …) per cui tutto il credito va assolutamente a lei. Ed ora, che entrino in campo le formazioni !
dosi per 4 persone, considerandolo un leggero antipastino, di quelli che avrebbero la proprietà della ciliegia (una ne tira 100.000) ...
- 12 Capesante con mezzo guscio (potete anche comprare i gusci a parte e riutilizzarli come facciamo in famiglia)
- 2-3 spicchi d' Aglio
- abbondante Prezzemolo
- una manciata generosa di Parmigiano Reggiano
- due manciate di Pangrattato
- una noce di Burro
- Sale
- Pepe Nero macinato
- una macinatina di Noce Moscata
Ecco qua le protagoniste di questo antipastino resuscita-morti. Dunque, le capesante potete comprarle in diverse vesti. 1) fresche, con due valve 2) fresche con una valva 3) fresche senza valve 4) surgelate senza valve. Immagino possano esserci ancor più combinazioni. In famiglia ormai da decenni usiamo le conchiglie (valve per l’ appunto) che si possono comprare a parte o riciclare all’ uopo. In questo caso io avevo già le conchiglie e ho comprato solo il frutto fresco senza conchiglia. Per esperienza vi sconsiglio quelle surgelate; c’ è una buona probabilità che non sappiamo assolutamente di niente. Fate un po’ come vi pare e secondo la disponibilità, anche economica naturalmente (non stiamo proprio parlando di pane e cipolle oggi …). Dunque, ricetta di una semplicità disarmante: lavate mooolto bene le vostre capesante. Alcuni utilizzano solo la noce (la parte bianca) eliminando invece il corallo (la parte arancione, meno pregiata). Altri magnano tutto. Fate vobis. Comprando solo i frutti freschi senza conchiglia (che vendono già prive di corallo) non avevo molte alternative. Indi, realizzate un battuto d’ aglio e prezzemolo finissimamente tritati e mescolateli con il pangrattato, il parmigiano, sale, pepe e noce moscata.
Posizionate il frutto al centro della valva e ricopritelo con abbondante condimento d’ aglio e prezzemolo. Corredate il tutto con una noce di burro. Posizionate tutte le conchiglie su una placca da forno ed infornate a 160 gradi per venti minuti, facendole dorare in superficie negli ultimi 5. Glaaab ! Mangiate e godetene tutti !
Una nota: se volete l’ effetto scenografico della conchiglia gratinata ma con un occhio al portafogli, potete sostituire, o integrare, le capesante con polpa di gambero a pezzetti.
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