Carissimi seguaci accaniti: é a voi che mi rivolgo. Quest’ oggi tanti anni di fedeltà al nostro blog sono finalmente ripagati con una ricetta da leccare il piatto: garantito Gola Peccato Preferito. Sono così sovraccarico da non aver tempo da sprecare in pinzillacchere (avevo sempre sognato di usare questa parola!), indi andate subito a procurarvi un cosciotto d’ agnello dal vostro macellaio di fiducia e mettiamoci a laurá ! Che entrino in campo le formazioni !
dosi per 4 persone, considerandolo un ricco secondo piatto capace di generare dipendenza, magari da accompagnare a un leggero antipasto:
- 1 Cosciotto d' Agnello disossato di 1.2 kg
- 1 Fegato di Vitello da 150 g
- 150 g di Prosciutto di Praga
- 150 g di Pancetta a fette sottili
- 2 Scalogni
- 1 Uovo
- 1 bicchiere di Vino Bianco secco
- abbondante Salvia fresca
- un cucchiaio di Maggiorana fresca
- 20 g di Burro
- Olio Extra Vergine d' Oliva
- Sale
- Pepe Nero in grani
Eccoli qui, i magici protagonisti di questa mitica ricettazza: la carne d’ agnello e il fegato. Per prima cosa, assicuratevi di chiedere al vostro macellaio un cosciotto d’ agnello intero. Chiedete di disossarvelo aprendolo a libro, chiarendo dal principio che dovrete arrotolarlo per farne un arrosto mortale. Glaaab solo ripensandoci mi viene voglia di farne subito un altro. Devo resistere. Dunque, stendete la carne e battetela un po’ con il batticarne se necessario (proteggendola con della pellicola). Salate e pepatela. A parte tagliate il fegato di vitello a strisce e rosolatelo in padella con il burro, gli scalogni affettati e le foglie di salvia spezzettate. Rosolate a fiamma alta e sfumate con il vino bianco, lasciando insaporire il tutto per qualche minuto. Glaaab !
In un recipiente mixate il prosciutto di Praga con il fegato, gli scalogni, le foglie di maggiorana e l’ uovo. Lavoratelo finemente fino ad ottenere una crema omogenea. Salate e pepate il composto. Stendete la crema di fegato sul cosciotto fino a ricoprirne interamente un lato. Adesso viene la parte difficile. Arrotolate il cosciotto a foggia (non Bari, mi raccomando) di salsiccione (termine tecnico da me coniato in questo stesso istante, ma che rende l’ idea), compattandolo bene.
Ricoprite il cosciotto arrotolato con fette di pancetta leggermente sovrapposte l’ una sull’ altra e premetele per farle aderire bene. Avvolgete il vostro salsiccione con refe da cucina; io ho utilizzato una macchina infernale brevettata da mio padre in cui una confezione cilindrica di non mi ricordo che é usata per infilare l’ arrosto da un lato e farlo uscire dall’ altro ben avvolto dal refe da cucina elasticizzato. Se non foste dotati di simile aggeggio, vi raccomando pazienza. Et voilá ! Ecco ció che dovrete ottenere !
A questo punto non vi resta che sistemare l’ arrosto in una pirofila da forno, olearla leggermente e ricoprire l’ arrosto con carta stagnola. Fatelo cuocere cosí a 190 gradi per 50 minuti, bagnando con vino bianco di tanto in tanto. Indi togliete la carta stagnola e fatelo cuocere per altri 15 minuti a 220 gradi per creare una crosticina esterna croccantina e irresistibile. Glaaaab ! Una volta pronto sfornatelo ma non affettatelo immediatamente. Lasciatelo rassettare per 5-10 minuti affinché i succhi della carne si ridistribuiscano uniformemente. Al ché, procedete con l’ affettaggio, accompagnando la carne con un contorno di vostro gradimento. Mangiate e godetene tutti !
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